Ha lasciato il carcere di Perugia in serata, Umberto Bindella, l'impiegato che era stato arrestato il 18 gennaio scorso nell'ambito delle indagini sulla scomparsa della studentessa pugliese Sonia Marra. ''Non vorrei essere banale, ma giustizia è fatta'' ha detto appena tornato libero. Ad attendere Bindella c'erano i genitori e i suoi difensori, gli avvocati Daniela Paccoi e Silvia Egidi. La scarcerazione è stata disposta dal gip che ha accolto un'istanza dei legali. L'impiegato è apparso teso e piuttosto provato. Ha comunque rivolto al giudice parole di ringraziamento per essere ''tornato sui suoi passi''.
''Il nostro assistito ha ritrovato fiducia nella giustizia'' ha detto l'avvocato Paccoi, secondo la quale gli elementi sui quali si è fondata l'accusa ''si erano dimostrati fin da subito molto fragili''. ''A carico di Bindella - ha ribadito il suo difensore - non ci sono elementi concreti. Hanno poi trovato conferme gli elementi da lui forniti a supporto della sua tesi difensiva''. Bindella - accusato di omicidio e occultamento di cadavere - si è sempre proclamato estraneo alla scomparsa della studentessa.
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