di Claudio Sebastiani per l'agenzia Ansa
''Non sto cercando elemosine e per questo non prenderò neanche un centesimo. Vado davanti alla Corte europea per i diritti dell'uomo per continuare la mia battaglia'': Patrick Lumumba ha deciso di rinunciare agli 8 mila euro che gli sono stati assegnati come indennizzo per la ''ingiusta detenzione'', 14 giorni, subita dopo essere stato accusato dell'omicidio di Meredith Kercher, reato dal quale è stato poi però completamente prosciolto.
Una cifra stabilita dalla Corte d'appello di Perugia e ora diventata definitiva dopo la pronuncia della Cassazione. Decisione accolta con ''grande amarezza'' da Lumumba che stamani, insieme al suo legale Carlo Pacelli, ha parlato di ''una umiliazione e di un modo gentile di insultare''. ''Lo Stato - ha sostenuto il musicista congolese - mi ha molto danneggiato. Non può sequestrare ingiustamente i beni a un cittadino e poi non riconoscere la propria responsabilità. Deve avere la volontà di riconoscere gli errori''.
Lumumba ha lamentato in particolare che non gli siano stati riconosciuti i danni psichici, morali e di immagine subiti. ''E la dignità - ha sottolineato - è qualcosa che si costruisce durante tutta la vita''. Quando venne arrestato, Lumumba gestiva un pub nel centro di Perugia poi però chiuso per le difficoltà incontrate. ''Oggi - ha spiegato - collaboro all'organizzazione di eventi musicali. Vado avanti con l'aiuto della mia compagna e della sua famiglia''. Dopo il suo arresto, il quarantenne originario del Congo ha cominciato ad avere - ha spiegato lui stesso – diversi problemi psichici. ''Mi sveglio ogni notte - ha detto – per controllare che mio figlio sia ancora in casa. Quello che è successo ha anche riaperto una ferita antica. Ero bambino in Congo quando mio padre venne prelevato da casa e sparì per sempre. Ho rivissuto questa sensazione, la paura di non poter tornare più dalla mia famiglia''.
''Chiunque - ha sottolineato l'avvocato Pacelli – avrebbe potuto trovarsi al posto di Patrick. L'indennizzo che gli è stato assegnato può ritenersi equo? Lascio la risposta alla coscienza di ciascuno di voi''. Il legale ha quindi ricordato che nei giorni scorsi la Cassazione ha riconosciuto un ''ulteriore bonus'' di 33 mila euro a una giovane di Napoli rimasta tre giorni in carcere e 11 ai domiciliari. ''Se Patrick fosse stato italiano e di pelle bianca avrebbe avuto un trattamento diverso?'' si è chiesto ancora Pacelli.
Lumumba venne coinvolto nell'inchiesta sull'omicidio Kercher in seguito alle dichiarazioni rese alla polizia da Amanda Knox, condannata a 26 anni di reclusione per il delitto e per calunnia nei suoi confronti. La Corte d'assise ha anche disposto che la giovane americana lo risarcisca con 50 mila euro. ''Ma Patrick - ha spiegato Pacelli - non ha preso un centesimo e probabilmente mai lo prenderà perché Amanda è una studentessa senza alcun bene di sua proprietà''. Intanto però Lumumba ha ribadito: ''non voglio nemmeno un centesimo e vado avanti con la mia battaglia''.
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