Goracci risponde all'apertura di Bocci: "Primarie di coalizione unico strumento per ridare voce al popolo di centrosinistra"

Dispiace constatare che un amministratore serio e capace come Goracci stia partecipando a questa farsa messa in scena dalla politica umbra....

C'è qualcosa che mi sfugge in ciò che stà accadendo nella politica umbra di questi ultimi giorni. Credo di intuire che la federazione della sinistra preferisca, tra i due candidati proposti dal PD, Giampiero Bocci a Catiuscia Marini e per questa ragione prova indirettamente a sostenerlo con questo gioco delle parti dei reciproci apprezzamenti sull'apertura ad eventuali primarie di coalizione che, arrivati a questo punto, è evidente che non ci saranno. Non ci saranno perchè non ci sono i tempi e nel caso remoto si disputassero - stante i tempi così ristretti . Non sarebbero mai delle vere primarie ma solo l'espressione della classe politica dei partiti (con esito scontato (ovvero si potrebbero svolgere solamente con le stesse modalità e limiti delle primarie PD, altre primariette. Dunque in una modalità che la sinistra critica fortemente). Dunque si tratta poco più che una "commedia delle parti". Ma perchè? Se la federazione della sinistra ritiene Bocci il "minore dei mali" perchè non lo appoggia direttamente? Perchè farlo in una forma così contorta? Si può solo supporre che faccia così perchè teme di non essere compreso dai suoi sostenitori, dal suo elettorato? Ma allora, mi domando, perchè si critica così tanto il PD e poi si fà politica esattamente allo stesso modo? Siamo davero sicuri che presentare una candidatura a presidente della regione, iniziare una campagna elettorare per essa (dunque in contrapposizione alle altre candidature) e poi si finisce con il trovare un'accordo sia qualcosa di comprensibile? Purtroppo questo modo di agire mi ricorda tanto l'ultimo congresso di Rc dove si sono presnetate ben 4 mozioni distinte per sconfiggere il candidato che disponeva della maggioranza relativa, ingannando i propri simpatizzandi (specie quelli delle mozioni mminori) che è dubbio se questi avessero votato la delega ad esse qualora gli fosse stato chiaro che tipo di accordo si stava profilando. Insomma teatro che forse farà vincere qualche battaglia ma che ha tolto alla sinistra ogni residua capacità di essere credibile. Per mano della sua stessa dirigenza. Auguri c.f. [http://blog.libero.it/territorio/]

federico santi il fatto che è tardi per le primarie di coalizione non dipende da rifondazione ma da responsabilità del pd.... noi le chiediamo da tempo, ripetutamente e coerentemente! http://www.umbrialeft.it/node/28168 http://www.umbrialeft.it/node/30296 http://www.umbrialeft.it/node/30342 allora visto che è tardi bisogna dargliela vinta?! bocci e la marini sono pari per noi ma bocci dice che se vince non allarga all'udc e fa le primarie di coalizione mentre la marini se ne sta zitta zitta e noi non dovremmo preferire il primo? preferire non come presidente ma come interlocutore con il quale andare allo scontro delle primarie! dov'è il teatrino se costringiamo il pd alle primarie? signor fondelli noi non appoggiamo apertamente bocci perchè, a differenza delle altre forze della sinistra, non siamo succursali del pd e non vogliamo votare le primarie di un altro partito. se qualcuno vuole che non esprimiamo la nostra idea per domenica basta che la signora marini dichiara che non cercherà l'udc e che si confronterà anche lei con goracci. a quel punto noi torniamo all'assoluta neutralità com'è giusto! il fatto che non partecipiamo alle primarie non significa che non dobbiamo esprimere le nostre valutazioni sullo scenario politico. dov'è l'accordo o la marcia indietro se si fanno le primarie di coalizione?

Bocci o Marini, questo non è il problema! Rifondazione comunista con Goracci se decide di continuare nell'esperienza del centro sinistra deve prima di tutto stabilire quali sono gli obbiettivi minimi da realizzae, e non solo sbandierare, e su cui essere intransigenti. L'acqua pubblica, la lotta al doppio lavoro e allo sfruttamento, una pubblica amministrazione al servizio della gente e non delle baronie e dei soli clericali, sono condizioni su cui impostare l'intesa. In caso contrario ognuno vada per la propria strada e Rifondazione eviterebbe così di affogare nel nulla.

federico santi concordo completamente con l'ultimo intervento... il problema è che entrambi i candidati ci dicono che accettano qualunque cosa proponiamo ma la realtà che l'unico modo per essere sicuri che tutto si avveri è quella di avere il presidente della regione perchè questo sistema da una forza e un potere al presidente smisurati.

Gentile Federico Santi, forse sono io ad interpretare i fatti in modo errato ma mi permetta qualche osservazione. Se veramente il PRC voleva le primarie di coalizione le avrebbe pretese ponendo tale richiesta come "condicio sine qua non" per far parte di un'alleanza e, se non ottenute per tempo (come è accaduto) avrebbe scelto di correre da sola (o in coalizione con alter forze politiche comunque in contrapposizione con il PD). Ma non lo ha fatto, si lamenta per non aver avuto le primarie di coalizione ma non fà nessuna minaccia reale nei confronti di chi non le ha concesse. Non solo adesso si rende disponibile a primarie da indire in una settimana dopo che quella precedente i cittadini di centrosinistra sono stati chiamati ad esprimersi per un candidato. Questo modo di agire è solo una rappresentazione teatrale, niente di più. Altrimenti, mi ripeto visto che questo è l'elemento che contradistingue un'azione autentica da una farsa. Perchè il PRC non ha posto a suo tempo alcun aut-aut al PD? Giustificare questo agire sostenendo "il fatto che è tardi per le primarie di coalizione non dipende da rifondazione ma da responsabilità del pd" (come lei fà) è solo voler nascondere le proprie responsabilità? o il PRC deve chiedere il eprmesso al PD per fare qualcosa? Mi creda, lo dico da persona di cultura progressista che ha a cuore una sinistra politicamente forte in Italia, non è con questa doppiezza (parole d'ordine forti e azione di basso profilo) che la sinistra acquisterà credibilità nei confronti dei cittadini. Non si può tappezzare una regione con volantini che hanno come parola d'ordine "cose da pazzi" (riferito al PD) e poi allearsi con esso. Una sinistra matura (e soprattutto non ipocrita) deve darsi una strategia di medio periodo stabilendo quali alleanze fare ed AGENDO COERENTEMENTE con le scelte assunte. E non gettando fango su coloro con i quali si è comunque già deciso di coalizzarsi (anche a ragione, non è la scelta del centrosinistra che è sbagliata in se, ma l'incoerenza dell'atteggiamento). Per poi arrivare e cadere dalle nuvole - come fà Ferrero - non capendo come mai Penati non vuole il PRC, mentre fino a qualche mese fà rifondazione in lombardia parlava peste e corna di Penati e si è opposta a lui in tutti i modi, riuscendo nell'intento di fargli perdere al provincia di Milano. Adesso si grida all'emarginazione (perchè il PRC rischia di non avere seggi in consiglio regionale) ma fino a ieri si dava di fascista a Penati. Eccon cosa non và in questo modo di comportarsi della sinistra, lo stesso modo che - come vedo - si pratica in Umbria. c.f. [http://blog.libero.it/territorio/]

Caro Claudio Fondelli, sono praticamente sicuro che se invece di Goracci si fosse presentato un candidato il cui nome inizia per N. e il cognome per V., saresti qui ad idolatrarlo (perché di idolatria si tratta) anche se avesse chiesto primarie di coalizione domani mattina. Ricordo che dopo la candidatura di Goracci, uno dei candidati del PD si è ritirato, rimettendo tutto in gioco. Si poteva tranquillamente ristampare le schede, posto che già fossero stampate. Ricordo anche che in Puglia il PD ha sciolto il nodo primarie e dopo una settimana si è andati a votare. Goracci si è presentato ben prima di una settimana dalla data fissata per le primarie. Sentir parlare di coerenza un sellino scissionista, dopo che l'amato leader aveva giurato di non voler uscire da rifondazione durante tutto il congresso, salvo fare le valigie praticamente il giorno dopo, urlando che non avrebbe fatto l'ennesimo nuovo partitino di sinistra ma unito i partitini (progetto fallito con l'uscita di verdi e socialisti: ergo abbiamo un nuovo partitino e basta), mi lascia francamente un pò perplesso. Un pò di acredine? Si, ma visto che tu scrivi a caratteri cubitali che il PRC non sta "agendo coerentemente"... Zukov

federico santi gentile claudio fondelli, sono il capogruppo uscente di rifondazione a marsciano. siamo usciti dalla maggioranza due anni prima del voto su elementi politici importantissimi come il piano regolatore e il biodigestore di olmeto, siamo andati fino in fondo, nonostante molte ironie ci abbiamo accompagnato, e abbiamo costretto al ballottaggio il pd e azzerato il pdl. per 300 voti non abbiamo vinto(marsciano ha 18000 abitanti). in linea di principio il suo ragionamento non fa una piega, peccato che la politica sia anche fatta di militanti, persone, passione etc. qualcuno è invece convinto che la politica di rifondazione sia appannaggio di un'unica persona e che quindi quest'unica persona possa decidere autonomamente in basee a un freddo sillogismo. innumerevoli scissioni abbiamo avuto per l'annoso problema: stare dentro o stare fuori. e ancora tra i compagni ci sono sensibilità diverse sull'argomento. una cosa ci accomuna tutti però: non siamo lo zerbino del pd e vogliamo che non vinca il centrodestra. su questa sottilissima strada stiamo cercando di muoverci con dignità e unità.... il tempo dirà se ce l'abbiamo fatta. una cosa è certa.... se si faranno le primarie di coalizione, invece di criticare noi, dovreste cercare di sostenere la candidatura di goracci unica possibilità in umbria, come vendola in puglia, di scardinare questi professionisti del suicidio del pd!

gentile Federico Santi, concordo con lei che il PD si stia sempre più caratterizzando per la presenza di professionisti propensi al suicidio politico. Mi creda non voglio in alcun modo difendere il PD (non nel suo complesso) anche se sono convinto che - bene o male - la sinistra, almeno in questa fase, debba con esso farci i conti. Come sono convinto che all'interno di rifondazione comunista militino moltissime persone e dirigenti seri, capaci e non esclusivamente votati a propri interessi. Ciò detto tuttavia il problema della coerenza tra propaganda e azione resta a sinistra irrisolto (non solo in RC naturalmente) ed è - a mio avviso - una delle ragioni principali di tanta progressiva perdita di consenso. Aggravata dal fatto che è peculiare della sinistra assumere un atteggiamento culturale tendenzialmente autosufficiente. Con questo non voglio dire che la soluzione sia semplice o si possa stabilire a tavolino ed imporre sui territori (anche perchè, come giustamente anche lei sottolinea, ogni realtà locale presneta le sue peculiarità) ma resta il fatto che questa dicotomia deve essere affrontata sia per ristabilire un rapporto di fiducia con l'elettorato, sia per poter condizionare maggiormente le scelte governative quando poi si accetta di far parte di una coalizione. Per restare al caso umbro, siamo certi che se la sinistra (non solo rifondazione) avesse scelto a suo tempo, invece di restare alla finestra come ha fatto quasi fino a 10 giorni fà, di sostenere una candidatura come quella di Agostini che, pur con tanti limiti, rappresentava un elemento di rottura dei rapporti di forza consolidati all'interno di quel partito. Forse se tutta la sinistra lo avesse sostenuto a suo tempo adesso avremmo lui come candidato che - ma si tratta di un parere personale - ritengo sarebbe stato più adeguato a ricoprire la carica di presidente della regione dei due sfidanti attuali. Invece tutta la sinistra ha preferito restare alla finestra per non rischiare di inimicarsi una parte del PD e adesso alza la voce giusto per cercare di nascondere agli occhi dei cittadini la realtà, e cioè che in umbria la sinistra è sostanzialmente passiva. Sia Sinistra, Ecologia e Libertà che la Federazione della Sinistra hanno scelto di essere subalterni. SEL restando in silenzio con il cappello in mano, il PdCI più o meno ugale e Rifondazione invece no, alzando un polverone, ma che è giusto poco più che una rappresnetazione. Insomma modi diversi di agire ma non dissimili da loro. Ma è una mia interpretazione che potrebbe essere tranquillamente errata. Che sinceramente spererei fosse errata. I risultati elettorali degli ultimi anni, temo invece mi diano ragione. c.f. [http://blog.libero.it/territorio/]

gentile zukov, giusto perchè la memoria non è un optional. Pur non idolatrando affatto nicola vendola ed essendo piuttosto critico anche con SEL in umbria (e non solo in umbria) c'è una sostanziale differenza tar le due situazioni. Vendola ha chiesto el primarie di coalizione come condizione per far parte dell'alleanza di governo altriemnti si sarebbe candidato da solo. insomam ci ha messo faccia e futuro politico. Goracci ed il PRC in umbria - per quanto risulta pubblicamente - hanno si chiesto le primarie ma non hanno posto alcuna condizione al PD, insomma non dicono di correre da soli se non saranno accettate. Niente di serio dunque, si tratta poco più che una mossa propagandistica con l'intento di dare visibilità a rifondazione (cosa legittima naturalmente) ma non si tratta di nessuna battaglia politica, solo propaganda. Sull'ultimo congresso di rifondazione mi creda, meglio stendere un velo pietoso. Tutti, proprio tutti (io compreso) siamo usciti sconfitti da quel congresso ma non tutti con le stesse responsabilità, questo no. Perchè se è legittimo contrapporsi ad un'idea di aprtito che non si condivide non lo è comportarsi con la scorrettezza e la falsità che si è vista, in come il congresso è stato gestito e su come si è messa in scena una rappresentazione falsa delle posizioni in campo in modo da rastrellare il maggior numero dei delegati possibile non perchè uniti da una visione compatibile del aprtito ma perchè i suoi maggiorneti si sono messi daccordo per un'operazione che dire di basso profilo è fin poco. Per non parlare dei pugni alzati e del bella ciao in coro verso la mozione sconfitta. In quel preciso momento si è consumata (ad opera dei vincitori) la scissione nel partito, ciò che è venuto dopo sono solo formalità. c.f. [http://blog.libero.it/territorio/]

federico santi vendola è stato posto in condizione di porre l'aut aut perchè aveva l'appoggio esplicito e dichiarato di TUTTA LA SINISTRA! noi invece abbiamo 3 formazioni, pdci, sel, idv che non vedono l'ora di lucrare da questa situazione proponendosi di fare la sinistra "dentro" e quindi provando a distruggerci. non è per nulla indifferente.... ciò non toglie che io, è risaputo, propendo per l'ipotesi di andare da soli se non avremo le primarie, ma sono pronto a confrontarmi con il partito. penso infatti che non giovi a nessuno che chi perde se ne vada! è il motivo per cui, secondo me, rischia di morire la sinistra. non c'è giustificazione a mio parere per chi perdendo un congresso se ne va!

"ciò che è venuto dopo sono solo formalità." Come no, il fatto che non si è raggiunto il 4% alle europee è solo una formalità... il fatto che c'è un altro partitino in Italia del 2-3% è solo una formalità. Scorrettezze e falsità al congresso le ho viste solo da parte di chi portava non tesserati o tesserati dell'ultimo minuto a votare, e in gran parte erano i vendoliani nelle regioni del sud. Siete la cuasa di una divisione, e vi spacciate per unitari. Ovviamente con un'unica imprescindibile condizione: Vendola deve essere il capo. Sennò da soli. Quello che vedo, comunque, è un PRC che ha appoggiato Vendola in Puglia, e una SEL che si attacca ai fondelli (e non mi riferisco al tuo cognome) del PD in tutto il resto d'Italia e, come dimostri, non ti accontenti di fare il galoppino del PD ma attacchi anche il PRC. Complimenti. Bell'esempio di unità della sinistra. Zukov

Gentile zukov, sulle scorrettezze mi creda, nessuna delle parti in causa è stata esemplare, ma la sua visione è molto di parte e non rispondente affatto alla realtà. In alcun modo, mi creda. Per quanto riguarda quella che lei indica come imprescindibile condizione (vendola che dece essere il capo) le dico - da non aderente a SEL (dopo il congresso ho deciso di rimanere fuori dalle formazioni politiche di sinistra - tutte inadeguate - e dunque scrivo da semplice cittadiono di cultura progressista) credo sia in errore profondo. Con questo non voglio dire che sia la parte uscita dal congresso ad incarnare i valori positivi della sinistra, contraddizioni sono presneti in tutte le componenti (e il rischio di leaderismo è presente in una figura come vendola), ma che una parte (la somma di minoranze divise tra loro) si è coalizzata solo su un progetto di controllo del partito (e non su un progetto politico) agendo quasi esclusivamente scopn spirito di rivalsa e nient'altro. Una scelta dettata solo da ragioni personalistiche ed ipocrite, tanto che a guidare questa battaglia "moralizzatrice" contro una parte che si riteneva troppo sbilanciata sul "governo" anzichè sulla "lotta" era un ex ministro di governo che è rimasto attaccato alla carica fino all'ultimo giorno (nonostante da mesi lanciasse strali contro il governo di cui faceva parte) e che ha rilasciato come ultima dichiarazione pubblica da ministro prima di dimettersi che era dispiaciuto perchè se il governo prodi non cadeva si sarebbero visti i frutti del lavoro svolto (salvo poi brandire contro l'area bertinottianna l'arma della colpa di aver fatto parte di quel governo). E come se non bastasse una volta consumata la scissione la nuova maggioranza, quella di "lotta" cosa fà alle elezioni amministrative?, quale linea politica persegue? esattamente la stessa di quella della maggioranza bertinottina. Proprio la stessa. In rifondazione, di questo sono convinto, non è andato via chi ha perso, ma chi è stato messo alla porta e non ha potuto far altro che prenderne atto. c.f. [http://blog.libero.it/territorio/]

Gentile federico santi, se crede che vendola abbia potuto porre l'aut-aut perchè aveva l'appoggio esplicito della sinistra, allora credo che il problema sia l'incapacità di legegre in modo oggettivo la realtà. Vendola ha potuto porre l'aut-aut per il consenso che è riuscito a conquistarsi in 5 anni di governo, questa è la realtà. Il PRC ha deciso poi di appoggiarlo perchè così si aprivano degli spazi anche per lui (dunque per interesse recisporco ma non perchè fosse indispensabile ed ha fatto un gesto di generosità nei confronti di vendola) tant'è che fino a pochi mesi prima Ferrero sosteneva che non avrebbe appoggiato vendola. Solo che rifondazione in puglia rischiava di restare fuori dal consiglio regionale (anche in puglia c'è lo sbarramento) e dunque ha dovuto encessariamente allearsi e non potendolo fare con boccia ha fatto al scelta più opportuna per se, in primo luogo. Ma mi creda ciò è poco importante e non voglio affatto dire che rifondazione sia nel torto,a nzi pone questioni importanti rispetto alle quali le altre formazioni di sinistra sono spesso troppo passive. Il vero problema della crisi che stà attraversando al sinistra - a mio avviso - non è tanto nelle sue divisioni interne (anche se queste naturalmente incidono) ma nel non avere più una visione strategia di società e di agire coerentemente con quella visione. La sinistra oggi si limita quasi esclusivamente a chiedere un voto facendo leva sull'identità, chiede di essere voatta perchè sinistra (cioè per il suo significato simbolico) e non per altro. Dovrebbe invece avere un progetto di governo perchè solo governando si cambia la società. E siccome al momento non ha un consenso sufficiente per governare da sola dovrebbe avere un progetto di relazione con le altre forze del centrosinistra. Un progetto chiaro ed univoco su cui chiederew ilc onsenso. invece ogni volta la sinistra si presneta come l'unica formazione politica nel gisuto lanciando strali controp gli altri (specie il PD) e poi finisce comunque per trovare un'accordo su basi estemporanee, di volta in volta oppure dove non ci riesce corendo da sola maledicendo il pd pur governando con esso nel comune accanto. Il problema della sinistra, di questo sono convinto, che ha così a lungo accarezzato il sogno dell'egemonia politica da non essere capace oggi di fare i conti con la propria non autosufficienza. c.f. [http://blog.libero.it/territorio/]

federico santi perchè non poteva appoggiare boccia? avendo qualche responsabilità nel partito so che ci avrebbero coperto d'oro se abbandonavamo vendola! devo dire che lei è molto sagace ma, purtroppo, parla per sentito dire o quantomeno io ho notizie molto differenti. se vendola ha conquistato tutto questo consenso con il buon governo perchè alle europèe di anno scorso rifondazione, in puglia, ha preso più di sel? tutto il resto, devo dire in sincerità, è abbastanza condivisibile.

Caro Claudio, vero che le minoranze del PRC, benché su posizioni molto distanti, si sono messe d'accordo per avere la maggioranza nel partito. E per fortuna. Perché tutti hanno capito che l'unico punto del congresso era se dovesse esistere o meno una forza comunista in Italia. Vendola non la voleva. Tanto più che nell'ultimo simbolo di SEL che si è presentanto alle elezioni c'erano i siboli socialisti, verdi, del gue... tutto tranne una falce e martello. Insomma vanno bene tutti tranne i comunisti. E allora lasciatemi il mio partito comunista. Altro che portarlo nel cuore. Queste forze vogliono un'alleanza? Bene. E' giusto per sconfiggere le destre. Ma deve essere paritaria. E quindi la strada è una: FEDERAZIONE. Perché io sto in un partito comunista. In un partito socialista, ambientalista, socialdemocratico, o che altro (perchè "SINISTRA" forse significa tutto, forse troppo, forse niente) non ci entro. Con costoro combatto battaglie comuni. Ma non abbiamo in comune il passato, non abbiamo in comune il futuro. Zukov

federico santi zukov... m'hai commosso!

Caro federico santi, non parlo per sentito dire, anche se naturalmente non sono detentore di nessuna verità. La realtà presenta sempre molte sfaccettature e cambia la sua interpretazione a seconda dell'angolazione con cui la vediamo. Ciò detto - a mio avviso - rifondazione non poteva appoggiare Boccia perchè il suo elettorato, l'elettorato di rifondazione in puglia, non l'avrebbe seguita (e perchè vendola, anche se all'apparenza sembrava il contrario - almeno per chi non vive in puglia - non era l'outsider ma il contrario. il problema per vendola poteva essere il non arrivare ad ottenere le primarie ma non il vincere contro boccia). Sulla differenza di consenso tra vendola e sel la ragione và ricercata innanzitutto nel fatto oggettivo che solo adesso si comincia ad identificare vendola con SEL, cosa che non era alle passate elezioni europee (tanto che adesso SEL pensa di agganciare al suo nome quello di Vendola per attrarre consenso), poi nel fatto che SEL è un soggetto politico recentissimo (dovrebbe invece far riflettere il fatto che un partito come rifondazione che esiste da 20 anni abbia un consenso non molto superiore ad una formazione politica - di eguale matrice - nata da pochi mesi) ed infine che una parte del voto a Vendola (la larga maggioranza) non è un voto a favore dei partiti di sinistra ma di protesta contro il PD (da parte del suo elettorato). Il miglior alleato di Vendola (posso dirlo perchè questa affermazione l'ho già fatta più di 2 mesi fà sul sito di SEL, dunque non è un'interpretazione a posteriori) è stato, per quanto possa sembrare asurdo, proprio Dalema che ha risveglaito l'orgoglio della base PD che si è sottratta ai giochi di palazzo. c.f. [http://blog.libero.it/territorio/]

Caro zulov, rispetto le sue posizioni e il suo legittimo desiderio di riconoscersi nell'identità comunista. Personalmente pur avendo rispetto (e provenendo) da quella storia ho più a cuore la trasformazione dello stato delle cose presenti (del resto l'obbiettivo che Marx stesso si poneva) e dunque metto davanti al mio orgoglio la pratica concreta. Come metto al primo posto il rispetto dell'altro, anche quando non condivido le sue idee, secondo il principio liberale (e non comunista) di una testa un voto. Sono dunque prima ancora che comunista un pacifista e non intendo imporre niente a nessuno ma avere pari diritti nello scegliere attraverso strumenti di partecipazione democratica. Da questo punto la penso esattamente come Churchill: la democrazia è la peggiore forma di governo se si escludono tutte le altre. Dunque per me essere di sinistra significa voler costruire un mondo dove tutti abbiano pari dignità ed opportunità, dove diritti e doveri siano eguali per tutti e dove prevalga la solidarietà sull'egoismo. Ma non sono disposto ad imporlo a nessuno. Per questo ritengo che l'unica strada praticabile sia il confronto e la discussione e quando la propria idea di società non è condivisa dalla maggioranza delle persone, allora si discute e si trova un punto di mediazione al fine di arrivare a coalizzare un'insieme di soggetti in grado di disporre della maggioranza per governare. Perchè solo in due modi si cambia concretamente il mondo o con la forza o con il governo della maggioranza. Io rifiuto l'uso della forza. Infine per quanto riguarda il suo acclarato intervento in difesa dell'identità comunista come valore in se (direi taumaturgico). Se è un valore in se, se basta dirsi comunisti per agire in quanto tali (mentre evidentemente chi non si palesa tale non può essere altrettanto di sinistra), perchè il PRC e la federazione di sinistra fanno a livello locale esattamente la stessa politica che faceva il prc a maggioranza bertinottina? se quella era la visione di partito da sconfiggere a tutti i costi, anche a costo di mettere insieme posiizoni così distanti, perchè nulla è cambiato? O mi si vuol forse far credere che a livello locale il prc non prosegue esattamente sulla stessa doppia line adi lotta (formale) e governo (sostanziale)? Sia chiaro la mia non è una critica alla scelta in se (anche se io sono sempre stato critico con bertinotti, preferendo una maggiore chiarezza, ovevro scegliendo se essere di lotta o di governo - personalmente propendendo per il governo - ma comunque scegliendo) ma un'invito a non ammantarsi di una superiorità etica e morale che non appartiene nè a voi nè a nesun altro. Anzi che è la ragione prima - l'ammantarsi di tale superiorità che non si ha - della crescente sfiducia ed allontanamento dai partiti di sinistra. c.f. [http://blog.libero.it/territorio/]

Caro zukov, mipermetta infine un'ulteriore spunto di riflessione. Giustamente lei ritiene che la partecipazione ad una coalizione richieda il rispetto reciproco, pari dignità di tutti i partecipanti (lei lo afferma per il rapporto tra i partiti di sinistra, ma immagino ciò sia estendibile ache ai rapporti di coalizione più ampi). Condivido con lei questo assunto al punto da porle una domanda. Secondo lei cosa significa rispetto e pari dignità? che tutte el componenti indipendentemente dal valore in etrmini di consenso di cui sono portatori devono essere condiderati uguali? Se è così (non dico che lei intenda questo, lo pongo come ipotesi per sviluppare il mio ragionamento) crede che sia rispetoso che un partito o più partiti che godono di un consenso contenuto pretendano di avere gli stessi diritti di un partito che ha un consenso molto più ampio? Eppure io ho visto rifondazione (parlo di lei perchè ho ricoperto in essa incarichi che mi hanno permesso di conoscere approfonditamente la sua realtà a diversi livelli), in moltissime realtà locali, rompere con il centrosinistra perchè pretendevano di avere pari potere decisionale. Non stò parlando dei casi - che naturalmente ci sono stati e ci sono - in cui il PD non ha alcuna considerazione degli alleati, ma casi (che sono moltissimi, mi creda) in cui è bastato che una decisione imporatnte non sia stata condivisa e si è andati subito alla rotura. Ho visto personalmente moltissimi casi (prevalentemente in toscana, la realtà umbra non la conosco bene essendomici trasferito da pochi anni) in cui rifondazione è stata sostanzialmente inattiva in tutta la fase pre-decisionale lasciando fare ai DS-Margherita per poi rompere una volta che la proposta non piaceva. Questo per dire che se i rapporti all'interno del centrosinistra sono così difficili siamo certi che tutte le colpe siano ascrivibili sempre agli altri? c.f. [http://blog.libero.it/territorio/]

Caro Claudio, non giochiamo con la retorica. Sulla superiorità del pensiero comunista: ovvio che lo ritengo tale. Altrimenti non sarei iscritto a un partito comunista. Come un socialista ritiene superiore il suo pensiero. Come tu il tuo. Cito: "per me essere di sinistra significa voler costruire un mondo dove tutti abbiano pari dignità ed opportunità, dove diritti e doveri siano eguali per tutti e dove prevalga la solidarietà sull'egoismo". Poi aggiungi "non voglio imporlo a nessuno". Che significa? Che io prendo una pistola, la punto alla testa di qualcuno e lo faccio diventare comunista? Scusa ma uso I TUOI STESSI MEZZI. La parola (scritta e orale). Come ora. Tu la pensi come Churchill. Io penso che la citazione di Churchill sia la scusa perfetta di chi ha smesso di cercare alternative, vere, al capitalismo. Ancora sul fatto di imporre qualcosa a qualcuno, mi spiace ma non ho fatto io il simbolo di SEL con tutti i simboletti sotto. Come prima non ho deciso per Arcobaleno o meno. Quindi chi ha cercato di cancellare UNA delle identità di un'eventuale progetto unitario non sono stato io. Sulle strategie del PRC, posso essere critico dove si appare succubi del PD. Non vige il pensiero unico nel PRC, anzi forse ci sono troppi pensieri nel PRC. Quel che trovo abominevole è che qualcuno che non accetta una decisione importante (strano, quello che tu pensi dei rapporti PRC-PD...) presa a un congresso esca dal partito con una scissione. Allora è giusto o no rompere sulle decisioni importanti? Io rispondo così: il PRC fa bene a rompere con il PD anche per una singola questione importante (acqua, nucleare, pace, privatizzazioni, etc.), anzi il problema è che troppo spesso non lo fa. E penso che invece SEL è uscita non per una questione importante, ma perchè è stato trombato il suo leader e i suoi leaderini e la sua idea di cancellare in Italia il partito comunista. Tanto più che ora ci troviamo con due microscopici partiti. Forse l'elettorato non ha ben capito l'importanza della svolta di SEL. Ultima cosa, ma solo per chiarezza: io non dico che il PRC debba stare al pari del PD. Ma nulla mi obbliga ad andare con il PD. Se la pensiamo diversamente, ognuno per la sua strada. Altrimenti sarei entrato nel PD a fare una battaglia interna. Spero che i sellini facciano questa scelta, se il pensiero corrente in SEL è "siamo piccoli, dobbiamo rinunciare a qualche punto programmatico, anche se importante". E visto che non penso che neppure sul lungo periodo SeL supererà il PD. Ma ovvio che rimanendo partito autonomo, è più facile trattare per assessorati e candidati, e scegliersi da soli il leader. Perchè sul tuo ragionamento, e gli accordi che vedo in gran parte d'Italia lo dimostrano (unica, e dico unica eccezione: Puglia), SeL ha una sola linea politica: l'alleanza con il PD. Una volta messo da parte il programma con la scusa "loro sono di più", ogni accordo diventa facile, in effetti. Zukov

caro zukov, tra modello economico e forme di governo c'è una certa differenza. Sostenere la democrazia come forma più adeguata per prendere le decisioni non significa accettare passivamente un modello economico o altro, significa considerare tutti portatori di eguali diritti e dunque che il pensiero di ognuno vale esattamente come quello dell'altro e tutti si partecipa alle decisioni e si accetta che sia la scelta prevalente ad essere accettata da tutti. la democrazia è una convenzione sociale che serve alla convivenza civile. La meno imperfetta a mio modo di vedere (per questo ho citato churchill). Con questo non stò dicendo che chi si richiama al comunismo vuole nei fatti imporre qualcosa ma che non è la terminologia che identifica ciò che siamo o vogliamo essere. Al punto che nessun comunista in italia dal dopoguerra è stato mai tale, al di là del richiamo a quella tradizione il PCI è sempre stato un partito di matrice socialista (il fatto che in Italia quel termine sia impronunciabile perchè chi se nè appropriato ha alle spalle la storia che ha - craxi docet - è un'altra questione, ma se le parole hanno un senso - e ce l'hanno - è così). Il comunismo come dottrina sociale parte dall'assunto che la giustezza dei propri principi viene prima del diritto di ciascuno di autodeterminare le proprie scelte, questò è in sintesi estrema il nocciolo cardine del pensiero marxista-leninista che il PCI NON ha mai adottato (se non accarezzato agli albori da qualche frangia minoritaria) ed è sulla base di questo cardine che nel '900 si sono consumati gli orrori (convinti di servire una causa più alta) del cosidetto comunismo reale (o vogliamo continuare a far finta che non ci siano stati?). Dunque accettare le regole democratiche (cosa che anche il PRC naturalmente fà, non ho mai voluto e non voglio certo insinuare il contrario) significa stabilire il primato dei diritti inalienabili di ogni individuo rispetto a qualunque causa, anche s enobile e giusta. Tutto questo semplicemente per dire che - lo ribadisco - nessuno è superiore agli altri, nessun pensiero vale più di ogni singola persona. Io ho le mie idee e le difendo con forza ma non mi ritengo - nè per le mie idee, nè per la mia storia o la mia posizione sociale - superiore agli altri. E, mi creda è un bel paradosso che chi si richiama ad una dotrina sociale che si incentra sull'eguaglianza affermare che il proprio pensiero è superiore a quello degli altri. c.f. [http://blog.libero.it/territorio/]

Sulle differenze tra SEL e la Federazione comunista, queste sono prevalentemente nella forma enon nella sostanza. Entrambe le formazioni praticano esattamente (con qualche eccezione è ovvio) la stessa azione politica con una differenza sostanziale (la questione è più complessa mi scusi l'eccessiva sintesi, ma non si può fare diversamente in uno spazio come questo) che la federazione di sinistra usa una retorica che richiama ad un'autonomia e ad indipendenza di azione che in realtà non pratica mentre SEL no. Con questo eprimo un giudizio molto critico anche su SEL, sulla sua incapacità a relazioanrsi sui contenuti continuando a privilegiare un rapporto incentrato sulle relazioni tra "classi dirigenti" dei partiti, ma è esattamente quello che fà anche il PRC e la Federazione della Sinistra (il Pdci in particolar modo che nasce proprio con l'unico intento di capitalizzare un consenso legato esclusivamente al richiamo ideologico). Esistono naturalmente eccezioni e concordo con lei che il PRC sia una realtà molto articolata ma la sostanza dei fatti è questa, basta guardare in Umbria, in Toscana, a venezia (dove ad esempio il PRC accetta di essere alleato all'UDC nonostante la tanta retorica sul tema) e in quasi tutta la totalità delle realtà locali italiane. Sia SEl che la Federazione della sinistra sono interdipendneti dalle altre forze del centrosinistra perchè senza il rapporto con esse non avrebbero quasi alcuno spazio (e senza spazio non potrebero costruirsi alcun futuro), ma nonostante ciò questo rapporto è conflittuale - specie per il PRC - perchè vorrebbe essere autonomo anche se non può e non potrà mai esserlo (perchè non siamo più nell'ottocento e neanche nei primi del novecento in italia, oggi la società è POLVERIZZATA e nessuna formazione politica potrà mai più essere egemone, potrà mai più accentrare su di se un consenso tale da renderla autonoma) e finisce con l'inscenare una rappresnetazione che rassicuri il suo elettorato, ma appunto si tratta solo - poco più (dato che talvolta la situazione finisce con lo sfuggirgli di mano) - che rappresentazione. SEL da questo punto di vista offre una maggiore coerenza anche se al momento presenta una tale passività da renderla inadeguata a svolgere un compito di bilanciamento delle politiche all'interno della coalizione. Ciò dipende dalla principale caratteristica di tutti i partiti di sinistra che hanno fatto crescere una classe politica che si caratterizza soprattutto per la retorica (che è l'elemento con cui la sinistra ha cercato di mantenere un minimo consenso politico) ma che è prevalentemente impreparato ad affrontare nel emrito i problemi complessi che oggi si presentano. Il primo problema della sinistra è questo, l'essere una classe amministrativa inadeguata che dunque finisce o per essere passiva o per nascondere la sua inadeguatezza dietro l'ideologia. c.f. [http://blog.libero.it/territorio/]

caro claudio, tu dici "tra modello economico e forme di governo c'è una certa differenza". Ovvio ma quello che si nasconde è che al contrario e nel contempo vi è una connessione fortissima tale per cui ogni forma politica oggi è assoggettata ad un solo modello economico. La Cina comunist-capitalista ne è l'esempio. La democrazia occidentale non nasce, ma si sviluppa e si adegua, alla sopravvivenza e allo sviluppo dell'economia capitalista, e non si ferma davanti a nulla per attuarla, diventandone suo strumento a qualsiasi costo. Questa connessione, mi spiace dirlo, era attenuata solo dalla presenza, fino a pochi decenni fa, dall'esistenza di un blocco sovietico, visto come minaccia militare ma che aveva un ruolo economico/politico anche per l'occidente (e soprattutto per i suoi lavoratori). Di questo si tace, altro che dei "crimini del comunismo", che oggi ti vengono narrati e proposti sempre e comunque, come anche tu fai. Altro che "far finta che non ci siano mai stati". Dimmi invece quanti riescono a vedere le connessioni da democrazia e sviluppo capitalista e crimini di quest'ultimo: guerre, carestie, fame nel mondo, scontri sociali, etc. Di questo non si parla. Poi se vuoi unirti a coloro che mi rinfacciano, in quanto comunista, di essere per i gulag siberiani fai pure. Dirai che non è così, ma intanto nel tuo discorso è stato buttato l'argomento, vero? Sul SEL e FED, quello che tu dici del PdCI è vero, e quello che noto è che la SEL sta seguendo esattamente la sua strada. A parte l'uso del vocabolario, SEL sta facendo proprio quello che fece il PdCI dopo la scissione. Che è la scelta di sopravvivenza di ogni piccola formazione, ergo quella che tenta la FED (e sulla quale sono molto critico, ma non per questo faccio una scissione). Però almeno nel PRC esistono tensioni (che non giudico negativamente, alcune essendo le mie) che talvolta sfociano in scelte coraggiose, o che spero si rivelino tali. Una di queste, per tornare all'inizio del tutto, senza svincolare sui massimi sistemi come abbiamo fatto, è quella che vede il PRC candidare ORFEO GORACCI alla presidenza dell'Umbria. E con una campagna impostata immediatamente sulle idee. Quelle che vedo in quei cartelloni che tu critichi, e che invece da tanto tempo volevo venissero esposte in maniera chiara e univoca. Tanto che spero che il PD rifiuti le primarie, e che si vada alle elezioni con queste parole, queste idee. E spero che se così fosse, SEL faccia una scelta coerente. Tutto qui! Zukov

Caro zukov, non rinfaccio niente e il rifermiento era specificatamente constestualizzato all'argomento, primario delle idee sul diritto di autodeterminazione o viceversa. Ciò che affermi sul ruolo dell'unione sovietica è vero (anche se le questioni sono decisamente più complesse, ma non è questo il punto) ma elude la questione che ho posto (e non si tratta di massimi sistemi). E' evidente (ma a quanto pare è opportuno richiamarlo) che essendo la società una realtà complessa presenta al suo interno (per sua natura, non perchè insufficientemente evoluta) contraddizioni e istanze contrastanti tra loro, Conseguentemente tutte le scelte che si compiono e le regole che la società si dà presnetano un certo grado di incoerenza e financo qualche contraddizione. Ogni scelta è parziale e dunque siamo chiamati a compiere una selezione non sulla base di ipotetiche condizioni omogenee e coerenti tra loro (come ad esempio che tutte le persone abbiano nello stesso momento eguali desideri/aspettative e bisogni) ma sulla base di un contesto che non è riconducibile ad un insieme univoco. Si tratta dunque, nelle scelte che compiamo - sempre parzialemnet risolutive per le ragioni che esponevo - di stabilire delle priorità. A mio avviso la priorità assoluta è che il diritto all'autodeterminazione sia inalienabile e che dunque l'unico modello decisionale possibile è quello democratico, dove ciascuno degli attori ha la stessa importanza (dunque pari diritti e doveri e pari dignità) e le decisioni vengono assunte secondo il principio del bene prevalente (la maggioranza) che tuttavia deve essere bilanciato affinchè la minoranza non sia mai marginalizzata. Tutto questo per dire che al di là dei valori a cui la parola comunismo richiama la mia convinzione è che mai e poi mai si debba instaurare una forma di governo che non sia liberamente scelta dalla maggioranza dei cittadini e che se il prezzo da pagare per evitare che nacano ancora regimi autoritari è quello di accettare lo scambio emrcantile come forma di regolazione dell'economia, allora - pur criticandolo molto - ben venga, perchè sarebbe sempre e comunque il male minore. c.f. [http://blog.libero.it/territorio/]

Sulla natura dei partiti che si richiamano alla sinistra - a mio avviso - ti sei costruito un'idea che non aderisce alla realtà. Al di là dei personalismi che spesso influenzano le scelte di ciascuna delle formazioni (e ci sono) le differenze tra SEL e PRC/PdCI sono di altra natura (poi che tutte le formazioni facciano un uso parzialmente strumentale della loro posizione politica che viene piegata, talvolta, agli interessi di qualche dirigente). SEL nasce con l'obbiettivo dichiarato di porsi strategicamente in relazione al centrosinistra (dunque al suo principale azionista, il PD) partendo dal principio che ad oggi la sinistra non può essere autonoma e che non si può rimandare a domani la tarsformazione concreta della società (dunque meglio risposte parziali ma risposte). Poi è un'altra questione che SEL essendo nata praticamente in provetta si è prestata (e tuttora si presta) ai personalismi di molti dirigenti politici che così sono riusciti nuovamente a trovare un proprio spazio politico (e probabilmente qualche posto ed uno stipendio a spese dello stato), questa è al fragilità di quel progetto (perchè non basta un leader a fare un partito) ma non l'incoerenza. Diversamente il PRC (ed anche il Pdci anche se in questo caso la scelta è solo di calcolo e non certo per convinzione) vorrebbe essere alternativo al centrosinistra e si rivolge (nelle forme e nei contenuti) proprio a quella parte di elettorato deluso del centrosinistra che non si riconosce più nelle mutazione del PCI/PDS/DS/PD. Tuttavia perseguire questo obbiettivo ed al tempo stesso sopravvivere come partito è impossibile (oltre al fatto che i suoi dirigenti dovrebebro fare troppe rinunce e non sono così disposti a farle) o comporterebbe un prezzo altissimo (marginalizzazione sulla scena politica e perdita dei finanziamenti pubblici per tanti, tanti anni) ed allora si è scelto di usare una doppia misura, dividere la propaganda (di lotta) dall'azione (di governo) mantenendo la coerenza (di lotta) a livello nazionale ed invece diventando governativi a livello locale. Sottovalutando tragicamente che oggi l'informazione è globale e dunque i due piano non sono più divisi come un tempo ma vengono letti contemporaneamente, con il risultato che chi si interessa di politica percepisce una schizzofrenia d'azione che rende il PRC - almeno agli occhi di chi osserva - un aprtito di teatranti (o poco più). Che quanto affermi corrisponda al vero lo testimonia il aftto che già il PRC di Bertinotti aveva provato (con qualche accento diverso, più sfumato) a percorrere la stessa strada ed i risulutati si sono visti. Duqnue se allora si è trattato di un errore (umano) adesso siamo alla perseverazione dello stesso (che se non diabolico è quantomeno stupido). Così alla fine ciò che stà avvenendo è che al PRC e Pdci resta solo il voto d'identità (un voto in calo perchè legato all'età e comunque, per la componente giovanile, molto volatile) che tutto sommato và bene ai dirigenti più scaltri che così si assicurano quel minimo di rendita necessaria senza troppi sforzi (perchè confrontarsi con la realtà richiede delle caapcità e delle competenze che è molto dubbio possieda), giusto per tirare a campare (tanto una sufficiente quota di cerduloni da "sfruttare" c'è anocra) e poi chi se ne frega se andrà sempre a diminuire il consenso fino all'estinzione (tanto, a quel punto, loro non ci saranno più). Certamente la realtà è molto più comlessa e la base di rifondazione ha una vitalà enorme che purtroppo - a mio avviso - viene sprecata per l'egoismo che sopra dicevo e per la pigrizia (o la paura) di fare realmente i conti con la realtà. c.f. [http://blog.libero.it/territorio/]