E' accusato di avere circuito per anni una ricca donna romana, residente in provincia di Perugia, riuscendo a rubarle e a farsi intestare nel tempo beni per milioni di euro, un iraniano di 51 anni, Ghazanfari Ghomi Fereidoun, arrestato dalla squadra mobile del capoluogo umbro per il reato di stalking. Tra i due, che si erano conosciuti qualche anno fa, era nata una relazione sentimentale. Secondo quanto riferito dalla polizia l'uomo, che già in passato era stato denunciato per stalking da una sua ex compagna, nel tempo avrebbe convinto la donna a farsi intestare vari beni, tra cui una tenuta in campagna, una parte di una casa, una moto, una auto e alcuni cavalli di razza. Avrebbe inoltre sottratto - secondo gli investigatori - quadri, elettrodomestici, orologi, mobili e altri cavalli. Beni il cui valore è stato quantificato indicativamente dagli investigatori in milioni di euro. Una situazione che la donna - è stato riferito ancora in questura - aveva cominciato a denunciare nel 2005. Dall'indagine è emerso come sia poi degenerata nella presunta violenza, con pestaggi notturni da parte dell'iraniano, sequestri in casa, minacce e botte tanto che a suo carico sono state sporte denunce per sequestro di persona, molestie, furto e lesioni. L'ultimo episodio pochi giorni fa quando la donna, dopo aver cercato di allontanarsi dallo straniero, è rientrata in casa dove, in una parte dello stabile, l'iraniano si era trasferito con una badante romena di 26 anni. Secondo l'accusa la ricca signora, al solo affacciarsi in giardino, veniva picchiata dall'uomo che, in una occasione, l'avrebbe anche sequestrata in casa per alcuni giorni e costringendola a truccarsi per nascondere i lividi Il cinquantunenne è stato arrestato su ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip Marina De Robertis su richiesta del pubblico ministero Giuliano Mignini. La vicenda è stata ricostruita stamani in una conferenza stampa dal dirigente dello Sco di Perugia, Gianluigi Manganelli e dalla dirigente della sezione crimini violenti, Monica Napoleoni. Condividi