PERUGIA – Il 2010 rappresenta per il turismo umbro “una occasione imperdibile”: l’Anno Giubilare a Santiago di Compostela sarà l’occasione per intercettare importanti flussi di turismo religioso ed invitarli a proseguire l’esperienza in Umbria con la Via Francigena di San Francesco; consistenti risorse per prodotti turistici “a tema” andranno alle imprese con i 41,5 milioni di euro del bando “Tac 2” messi a disposizione dalla Regione; un accordo fra Regione ed Unioncamere condurrà ad un progetto di comunicazione e promozione del turismo umbro, destinato a dare “organicità e coerenza” alle iniziative ed alla loro diffusione mediatica.
Lo ha detto la presidente della giunta regionale, concludendo nel pomeriggio a Perugia i lavori della quarta edizione del “Seminario sul Turismo Umbro”, svoltosi nella rinnovata biblioteca settecentesca del Convento Francescano del Monte. “È una occasione imperdibile, e non dovrà essere persa – ha ribadito la presidente, titolare della delega al turismo -, frutto di un metodo che adottammo all’inizio della legislatura, caratterizzato da un approccio integrato ed organico alle politiche turistiche. Dalla crisi economica si può uscire con un vantaggio per il turismo umbro, proprio perché l’Umbria, con i suoi richiami ad un nuovo stile di vita basato sull’autenticità, su un nuovo modo di vedere la vita e il mondo, sulla sua umanità, sul bisogno di spiritualità, può rappresentare davvero un ‘unicum’ nel panorama turistico internazionale”.
“I tempi difficili sono un invito al turismo spirituale – ha confermato Padre Cesare Atuire, amministratore delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi -, in Umbria il turista cerca esperienze diverse, è spinto da motivazioni elevate di ricerca di spiritualità e di religiosità: in questo senso l’Umbria può e deve essere un territorio ‘leader’, offrire un turismo che sia veicolo di umanizzazione. Il cammino c’è – ha detto Padre Atuire, riferendosi al tratto umbro della Via Francigena -, ora ci vogliono coloro che camminano, e offerte turistiche integrate”.
Stefano Cimicchi, amministratore unico dell’Agenzia di Promozione Turistica dell’Umbria, ha sottolineato la necessità di “lavorare sulle ‘tribù’ turistiche, per trovare lunghezze d’onda di sentimenti e affinità elettive”.
Dal Rapporto (che prende in esame per singole voci il turismo culturale, archeologico, religioso, enogastronomico, degli “Eventi”, lacuale e del benessere, il turismo “nel verde” e sportivo, congressuale e il “turismo per tutti”, accessibile anche ai disabili) emerge che il “comportamento turistico” di chi viene a visitare l’Umbria è un fenomeno unitario che affonda nel vissuto. L’offerta turistica viene assimilata ad un prisma dalle tante sfaccettature, e il turista “prismatico” (che vada per chiese e cattedrali, cicloturismi e “turismi del camminare”, itinerari di fede e luoghi dello spirito, centri storici, musei e pinacoteche, castelli, siti archeologici, parchi, cantine e strade del vino, botteghe d’arti e mestieri) è colui che è interessato ad entrare in contatto con tutto quanto il soggiorno gli offre: dalla scoperta del patrimonio culturale alla ricerca di una dimensione spirituale e religiosa, dalla pratica dello sport alla degustazione di cibi e vini di qualità, dalla possibilità d’immergersi in una natura integra a quella di uno “shopping” diverso e volto verso le tipicità dell’artigianato, dalla partecipazione ad eventi di livello al prendersi cura di sé in uno dei centri che formano il circuito umbro del benessere. Al centro dell’offerta turistica, c’è la persona nella sua unità, che incontra nell’Umbria una entità altrettanto individualizzata ed unitaria. Da questo incontro, sostanziato dal calore dell’ospitalità e riassunto nel “claim” “Scopri l’arte di vivere”, nasce l’esperienza del soggiorno in Umbria, che – secondo il Rapporto - il 96 per cento dei visitatori vorrebbe rifare, e consiglia alle persone care.
Il Rapporto è stato illustrato da Stefano Poeta, direttore del Centro Italiano Studi Superiori del Turismo di Assisi, Chiara Dall’Aglio di “Sviluppumbria”, Flavia Coccia direttore dell’“Isnart” della “Uniocamere”, Andrea Massarelli, Nello Fiorucci e Gianluigi Bettin. I direttori della Regione Umbria Maria Ernesta Ranieri (Agricoltura e Cultura) e Ciro Becchetti hanno spiegato le nuove possibilità offerte del nuovo bando “Tac 2”, che sarà pubblicato questo mese: 41,5 milioni di euro di sostegno pubblico a progetti collettivi presentati dai privati.
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