PERUGIA - La relazione sull'attuazione, nel 2008, della legge su ricerca, coltivazione e utilizzo delle acque minerali e' stata esaminata oggi dal consiglio regionale. La produzione di acque minerali in Umbria si e' incrementata nel 2008 del 6 per cento (arrivando a 1.223 milioni di litri circa) in controtendenza con il mercato nazionale, che registra un decremento pari a circa lo 0,1 per cento rispetto al 2007. E' stato ricordato che 17 delle 250 acque minerali commercializzate in Italia provengono dall'Umbria, dove sono attive 18 concessioni per l'imbottigliamento, con undici operatori del settore: il personale occupato e' aumentato di 9 unita' rispetto all'anno precedente mentre un analogo incremento si e' registrato nell'indotto, oltre ai lavoratori stagionali che vengono assunti con contratto a termine nei periodi di maggior produzione. Nel 2008 la Regione Umbria ha incassato un milione e 499 mila euro dai canoni per lo sfruttamento delle acque minerali: un euro per ogni mille litri di acqua minerale comunque utilizzata per l'imbottigliamento e 50 euro per ettaro per i canoni di superficie, sia quelli per le concessioni che quelli per i permessi di ricerca (il canone sull'acqua utilizzata non si applica alle acque ad esclusivo uso termale). Per quanto riguarda le acque termali, il patrimonio regionale e il suo sfruttamento e' rimasto invariato rispetto al 2007. Nel 2008 le persone in cura presso i due stabilimenti termali di Citta' di Castello e di Spello sono state 15.751, 117 in meno rispetto al 2007, facendo rimanere invariato il numero degli fruitori delle terme umbre. Le terme di Fontecchio hanno fatto registrare 7.740 presenze, di cui 3.418 dall'Umbria, contro le totali 8.512 della passata stagione, mentre le persone in cura presso le terme Francescane sono passate da 7.239 del 2007 a 7.894, di cui 5.037 provenienti dall'Umbria. La Regione Umbria, nell'ambito del progetto ''Essere bene'', ha realizzato i primi interventi di recupero dei principali siti termali non utilizzati: a Parrano (Terni), nei pressi del Fosso del Bagno e della forra naturale denominata le ''Tane del diavolo'' c'e' stato un importante intervento pubblico di valorizzazione della sorgente di acqua termale bicarbonato-alcalina-terrosa; a Cerreto di Spoleto (Perugia) il complesso termale ''Terme di Triponzo'', nato intorno ad una sorgente di acqua sulfurea ipotermale, ha subito ingenti danni con il terremoto del 1997. Attualmente il Comune ha attivato una procedura pubblica di project financing per individuare un soggetto che possa provvedere al completamento dell'opera e alla sua successiva gestione all'interno del parco sportivo termale del fiume Nera; il Castello di Ramici e' situato tra i comuni di Alviano e Lugnano in Teverina, dove si trova una sorgente di acqua sulfurea, salsa, bicarbonato, solfato alcanino ferrosa. La Regione, su richiesta dei Comuni interessati, ha finanziato il recupero della sorgente e la sistemazione dell'area circostante. L'opera di riqualificazione ambientale realizzata rende gia' fruibile quest''area ai fini didattici per la conoscenza delle essenze vegetali del fiume Tevere e del suo habitat, delle acque sorgive e termali. Condividi