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di Fabrizio Prosperi (da www.dazebao.org) La procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati 50 promotori finanziari, facenti parte del gruppo bancario Mediolanum. L’ipotesi di reato, per il pm Roberto Pellicano, è emissione di fatture false, tra il 2006 e il 2009, atte ad occultare redditi (10 milioni di euro) ai fini dell’imposizione fiscale. L’indagine è partita dalle rivelazioni di Giuseppe Guastalla, commercialista svizzero arrestato per riciclaggio e associazione a delinquere nell’ambito di un filone d’inchiesta su Banca Italease. Sarebbe stato proprio lui a fare il nome di Marco Baroni, anch’esso commercialista con contratto di consulenza per i promotori Mediolanum, che avrebbe suggerito agli operatori finanziari come fare per evitare il pagamento delle imposte. Tutti i promotori indagati avevano, infatti, come commercialista Baroni, e la Guardia di Finanza avrebbe già provveduto nei giorni scorsi alla perquisizione dei suoi uffici. Le fatture sotto la lente degli investigatori sarebbero state emesse da società off-shore, con cui faceva affari anche Guastalla. Del fascicolo fanno parte anche alcune fatture del 2009, ma queste non sarebbero state usate ai fini dell’inchiesta perché gli indagati potrebbero sanarle con la prossima dichiarazione dei redditi. Subito una nota di Banca Mediolanum che dichiara la propria estraneità ai fatti. “Banca Mediolanum apprende dalle agenzie di stampa che alcuni promotori finanziari, che operano nella sua rete, sarebbero indagati per ‘evasione fiscale'. Qualora le notizie di stampa dovessero rivelarsi fondate, Banca Mediolanum deplora sin d’ora tali comportamenti e sottolinea la sua assoluta estraneità a vicende che restano confinate nell’attività e responsabilità personale di chi le compie”. Condividi