Tommaso Ciacca, della Direzione Nazionale dell'Associazione Luca Coscioni
Liliana Chiaramello, segretaria di Radicaliperugia.org
Francesco Pullia, della Direzione Nazionale di Radicali Italiani
In merito al possibile arrivo in Umbria di un punto vendita IKEA sono state sollevate obiezioni o avanzate preoccupazioni dalle associazioni di categoria del commercio, dalla Lega cooperative, da alcuni sindacati e da parti politiche agli antipodi come Forza Nuova e Rifondazione Comunista. Sarebbe paradossale che nella nostra regione, la multinazionale svedese ricevesse lo stop per motivi di carattere ideologico e in base una visione autarchica dell'economia. Ci si deve di certo impegnare per far sì che rappresenti davvero una opportunità di lavoro per molti concittadini e che vi sia la massima compatibilità ambientale, ma porre ostacoli paventando la conseguente crisi della piccola impresa umbra del settore non sembra accettabile.
Innanzitutto per le stesse aziende nostrane che hanno solo da guadagnare da una possibile sfida sul piano della qualità, in termini di investimenti a medio lungo termine. Ruolo delle amministrazioni locali dovrebbe essere quello di valorizzare l'artigianato non con modalità di chiusura, ma sburocratizzando e offrendo spazi e occasioni per promuovere, a partire dai centri storici, quella che va considerata una risorsa sulla quale investire per rilanciare la competizione internazionale dell'impresa umbra.
Inoltre resterebbe inspiegabile, o forse lo è fin troppo, la schizofrenia che ha consentito in questi anni la diffusione frenetica e spregiudicata di centri commerciali intorno a Perugia (emblematica anche per l'impatto sulla viabilità è stata l'Ipercoop di Collestrada) e adesso un vero e proprio ostruzionismo nel caso dell'IKEA, gruppo sbarcato anche in Cina.
Recent comments
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago