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Organico scarso, mancanza di mezzi, un elevato carico di lavoro al quale è difficile fare fronte: sono queste alcune delle problematiche denunciate dall'Anm dell'Umbria nel corso della conferenza stampa che ha seguito stamani l'inaugurazione dell'anno giudiziario. Gran parte dei magistrati presenti alla cerimonia inaugurale al momento dell'intervento del rappresentante del governo avevano lasciato per protesta l'aula, così come deciso dalla Associazione nazionale magistrati. ''E' passato un anno ma se possibile le cose sono peggiorate e non certo migliorate'' ha spiegato la presidente dell'Anm Umbria, Manuela Comodi, nel corso dell'incontro con la stampa. Per quanto riguarda la procura di Perugia il sostituto procuratore Comodi ha spiegato come ''forse allo stato è l'Ufficio che sta meglio e a breve arriveranno due nuovi colleghi che riempiranno l'organico previsto''. ''Sta di fatto - ha proseguito - che noi continuiamo ad avere migliaia di fascicoli pro-capite, un carico di lavoro per magistrato che non è paragonabile neanche alle mega procure delle metropoli urbane italiane. L'organico è scarsissimo, senza parlare poi degli amministrativi la cui situazione oserei dire tragica''. Per il presidente dell'Anm Umbria ''le riforme non serviranno a risolvere questi problemi''. La Comodi ha definito il Tribunale del capoluogo umbro ''assolutamente sovraccarico'' e soffermandosi su quelli più piccoli presenti in Umbria ha spiegato come ''sebbene con un carico di lavoro inferiore non riescono ugualmente a rispondere alle esigenze del cittadino'' fino a sembrare ''quasi tribunali fantasma''. Di ''carico di lavoro notevole'' anche per l'Ufficio del gip, ha parlato il giudice per le indagini preliminari di Perugia e segretario dell'Anm Umbria, Claudia Matteini, che si è espressa parlando di ''crisi'' dal punto di vista del personale amministrativo. ''L'ispezione - ha spiegato - ha rilevato carenze organizzative che adesso stiamo cercando di colmare. La coperta è corta e se leviamo da una parte manca dall'altra. In più l'ufficio gip ha la gestione delle misure cautelari che richiedono grossa attenzione perché giochiamo con la libertà delle persone. C'è poi il problema del Riesame che ha un carico di lavoro notevole. E' ovvio poi che, quando ci si trova di fronte a processo di Corte d'assise di una certa rilevanza, come quello per l'uccisione di Meredith Kercher, la situazione peggiora''. ''Finalmente si accendono i riflettori anche sulla giustizia civile che rappresenta oggettivamente la punta dell'iceberg della crisi della giustizia in Italia - ha detto infine il giudice del tribunale civile di Perugia e membro della giunta dell'Anm Umbria, Andrea Iannarone -. In ogni Governo che cambia c'è la tendenza del ministro della giustizia e del Parlamento a voler passare alla storia come il nuovo Giustiniano. Tutti - ha detto - intervengono con delle modifiche di carattere processuale, soprattutto nel processo civile, credendo di aver trovato finalmente la grande soluzione alla quale da 50 anni a questa parte tutti stanno pensando ma nessuno arriva. Ma il problema della lunghezza dei processi non si risolve assolutamente con riforme processuali ma con la politica delle risorse, dotando i tribunali di uomini e mezzi''. Iannarone ha parlato di politica delle risorse ''fallimentare, inesistente, dannosa''. ''Per quanto riguarda il Tribunale di Perugia - ha concluso - l'ispezione non ha dato assolutamente risultati lusinghieri e ha rilevato una serie di carenze di carattere organizzativo, strutturale, ritardi e quanto altro''. Condividi