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GUBBIO - ''Il settore delle costruzioni, che e' componente fondamentale della struttura economica, industriale e sociale del Paese e dell''Umbria, e' stato importante in passato, ma possiamo dire che sara' strategico anche per il futuro, un futuro di qualita''': lo ha detto il direttore dell''Ance dell'Umbria, Walter Ceccarini, che ha illustrato oggi, a Gubbio uno studio condotto dalla stessa associazione dei costruttori edili, nel corso di un convengo dal titolo ''Analisi e prospettive del settore delle costruzioni nel comprensorio eugubino gualdese''. 'Sono intervenuti, fra gli altri - riferisce una nota dei Confindustria - Massimo Calzoni, presidente di Ance Perugia, e Giuseppe Mascio, assessore regionale Infrastrutture e politiche per la mobilita'. ''Chiediamo con forza l'attenzione verso questo settore - ha detto il sindaco di Gubbio, Orfeo Goracci - dove bisogna investire altrimenti non si riparte''. ''Gualdo in particolare - ha detto il sindaco della citta', Roberto Morroni - viene da un periodo particolare, con 12 anni di ricostruzione post-sismica. Oggi invece troviamo un settore edile sfibrato, con molte aziende che hanno chiuso. Bisogna quindi cambiare registro e abbandonare vecchi percorsi anche nel modo di affrontare in generale i momenti di crisi. Le amministrazioni devono lavorare sulle debolezze strutturali. Anche senza aspettare Governo e istituzioni regionali, che devono comunque fare la loro parte. La velocita' di risposta alle esigenze del settore edile e' la chiave di volta per ripartire''. Calzoni - prosegue la nota - ha auspicato che si possa smettere di ''vendere fumo'' per tornare a valori piu' sani. ''La realta' che si e' verificata e' dura - ha affermato Calzoni - e penso che non ci sia in un prossimo futuro una completa ripresa, ma anzi ci si dovra' adattare a vivere in questo stato. I valori del lavoro, del merito e del bisogno, con i quali noi costruttori edili siamo cresciuti, hanno perso di validita' in un mondo dove la finanza domina l'economia. Bisogna saper modernizzare non solo a livello di Stato centrale, ma anche nelle amministrazioni territoriali. Serve sostegno alle imprese locali per non far chiudere le aziende piu' serie, occorre una pubblica amministrazione piu' reattiva che sappia anche organizzare una banca dati di progetti''. Tante le questioni aperte sul tavolo di Gubbio che soprattutto la Regione Umbria deve affrontare, come ha ricordato anche lo stesso assessore regionale Mascio. SCHEDA - Nel terzo trimestre 2009 la Camera di commercio conta nella provincia di Perugia 73.353 imprese registrate, di cui 10.919 iscritte nelle costruzioni come attivita' principale, con una incidenza sul totale di circa il 14,8%, terzo settore dopo il commercio (21,9%) e l'agricoltura (20,2%). E' quanto emerge da uno studio dell''Ance presentato oggi a Gubbio, incentrato in particolare sul territorio dell'alto Chiascio. I comuni del territorio dell'Alto Chiascio seguono la sessa tendenza, con percentuali leggermente differenti, agricoltura 26,1%, commercio 20,9% e costruzioni 15,3%. I sette dei 92 comuni dell'Umbria su cui verte l'indagine - riferisce una nota di Confindustria - coprono circa il 10,7% del territorio regionale ed il 14,3% di quello provinciale. Il numero complessivo delle imprese di costruzione registrate alla Camera di commercio di Perugia, nonostante la crisi in corso, continua a salire costantemente, da 9.681 nel 2005 a 10.919 nel terzo trimestre 2009, cosi' come nei comuni dell'alto Chiascio, dove si e' passati da 923 nel 2005 a 992. L'incidenza delle imprese di costruzione nel territorio alto Chiascio sul totale delle imprese di costruzione della provincia di Perugia e' rimasta costante attorno al 9%. La maggior parte delle imprese di costruzione del territorio sono del comune di Gubbio nel quale sono registrate ben 588 imprese (59%), ovvero piu' della meta' del totale. Nella provincia di Perugia, nei primi nove mesi del 2009, il 18,3% delle imprese che hanno cessato l'attivita' sono appunto di costruzione, nel 2005 sono state il 13% del totale. La percentuale delle imprese di costruzione nuove iscritte nella provincia rispetto al totale, e' rimasto piu' o meno costante, aggirandosi attorno al 16%. Anche la percentuale di imprese di costruzione nuove iscritte nel comprensorio dell'alto Chiascio e' rimasta piu' o meno costante. Da registrare tuttavia una crescita nei primi nove mesi del 2009, con il 10,7% di imprese di costruzione della provincia con sede nei sette comuni. La Cassa Edile di Perugia registra che, anche grazie all''emersione del lavoro nero, nel 2009 il numero degli occupati iscritti in tutto il territorio provinciale e' stato di 17.002 unita', dato in calo del 15,7% rispetto al 2008. Da notare la forte crescita degli stranieri occupati nel settore. Gli operai iscritti dalle imprese del territorio eugubino nel 2009 sono stati 1.338, numero in calo rispetto ai due anni precedenti, registrando -9,9%. L'Agenzia del territorio, riporta che in provincia di Perugia ci sono stati segnali di un rallentamento della crisi sebbene il numero delle compravendite nel territorio abbia segnato una ulteriore contrazione, -14,68% rispetto al primo semestre 2008. Il nuovo minimo provinciale e' registrato dai comuni di Costacciaro e Scheggia e Pascelupo, entrambi del territorio eugubino-gualdese, senza pero' togliere alla Valnerina l''ultimo posto in numero di transazioni. A subire le maggiori contrazioni nei volumi di compravendita, sono stati lo Spoletino (-34,17%), l'alto Tevere (-26,81%) e la media valle del Tevere (-23,02%). Un altro ed importante settore delle costruzioni e' quello delle opere pubbliche. Il trend negativo che Ance registra a livello nazionale, si puo' riscontrare anche analizzando i dati forniti dalla Regione Umbria nell'Osservatorio regionale contratti pubblici per quello che riguarda i bandi di gara per opere pubbliche nel territorio dell'alto Chiascio. Nel 2008 la maggior fonte di finanziamento delle opere rimangono, come per gli ultimi anni, i ''Fondi trasferiti dalla Regione'' (48,71%) seguiti dai ''Fondi di bilancio delle stazioni appaltanti'' (15,92%), mentre l'apporto di capitale privato risulta trascurabile. Solo un appalto, realizzato proprio dal Comune di Gubbio e' stato realizzato con Project Financing. Nel 2008 a livello regionale le imprese con sede legale in Umbria si sono aggiudicate il 56,74% degli appalti per un importo pari al 30,36% del totale, mentre le imprese con sede legale in Campania hanno ottenuto il 15,35% degli appalti per un importo complessivo pari al 26,95% del totale. Seguono il Lazio e l'Emilia Romagna. Condividi