PERUGIA - In apertura della seduta odierna del Consiglio regionale, Fabrizio Bracco, ha invitato l’Aula ad una riflessione e a un minuto di silenzio sul significato e il valore del “Giorno della Memoria” che viene celebrato oggi nel nostro Paese.
“Il ‘Giorno della Memoria’ – ha detto Bracco – coincide con la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz e ricorda lo sterminio del popolo ebraico: l’atto più disumano mai compiuto nell’età contemporanea. Ma questo giorno deve costituire per tutti noi anche un’occasione di riflessione e di rinnovato impegno contro tutte le forme di discriminazione e di intolleranza che, ancora oggi, in tante parti del Mondo e anche nel nostro Paese, soffocano i diritti fondamentali e la vita stessa delle persone.
Secondo Bracco è “doveroso riflettere e rinnovare il ricordo di quella che è stata la più iniqua e orribile azione di uomini contro altri uomini e che, per un’aberrante scelta ideologica, portò all’eliminazione fisica di oltre sei milioni di ebrei e di centinaia di migliaia di zingari, omosessuali e appartenenti a minoranze etniche e religiose”.
Il presidente ha detto che occorre rivolgersi soprattutto ai giovani “perché sappiano, ricordino e trasmettano a loro volta la conoscenza quanto di incommensurabilmente orrendo è accaduto nella seconda metà del secolo scorso. Ricordare – ha aggiunto - per impegnarsi affinché tutto quello non si ripeta, come ammoniva quel grande testimone della Shoah che fu Primo Levi, e perché non si riproponga in nuove forme di discriminazione e di intolleranza”.
Bracco ha infine ricordato che anche in Umbria furono ci furono tanti episodi piccoli e grandi di solidarietà nei confronti degli ebrei, e ne ha citati due: “Quello che vide l’impegno dei frati del Sacro Convento di Assisi che assicurarono asilo e protezione a centinaia di ebrei. E quello che vide protagonisti 67 anni fa, a Magione, un parroco, don Ottavio Posta e quindici pescatori del Trasimeno che salvarono dalla morte trenta ebrei italiani, nascondendoli poi fino alla liberazione. Questi fatti – ha concluso Bracco - vanno ricordati perché avvenuti nel pieno di una tragedia collettiva che, in quell’occasione, vide vincere contro la barbarie le più forti ragioni dell’umanità, contribuendo a porre le basi della nostra democrazia repubblicana”.
Recent comments
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago