SAN GIUSTINO - In occasione delle celebrazioni per la «Giornata della memoria» il sindaco Fabio Buschi e l’assessore alle politiche sociali del Comune di San Giustino Massimiliano Manfroni hanno inviato una lettera agli studenti delle scuole comunali per ricordare il valore di questo giorno. Ecco il testo della missiva: «Cari ragazzi, a  dieci anni  dalla sua istituzione,  la Giornata della Memoria, dedicata al ricordo di tutte le vittime della Shoah e degli stermini nazisti, resta un  appuntamento importante e doveroso che coinvolge tutta la società civile.  Nel nostro Paese cade il 27 gennaio, giorno in cui si aprirono i cancelli di Auschwitz. Tante sono le celebrazioni, i doverosi omaggi alle vittime dello sterminio, tante  le scuole che partecipano  a questa giornata con momenti di riflessione,  dibattiti, incontri con i testimoni. L'Amministrazione Comunale di San Giustino intende ricordare questo tragico evento per affermare con fermezza che nessun uomo può essere cancellato perché appartenente ad un  popolo. Quello che avvenne, oramai 65 anni fa, mise in luce quanto l’essere umano può arrivare a fare per la distruzione dei propri simili, ma se comprendere è impossibile conoscere è necessario pertanto, affinchè questa giornata  non diventi una vuota celebrazione a rischio di generare insofferenza e disinteresse e perché i giovani possano meglio comprendere questo evento, occorre da un  lato  che l’insegnamento della Shoah  sia inserita in un percorso didattico  specifico  nella storia del  Novecento e  dall’altro che quella memoria, pur nella sua unicità,  venga collegata  con i genocidi, gli orrori dei nostri tempi e le guerre criminali odierne. Occorre ricordare per difendere e difenderci dal ritorno, anche nella nostra società di sentimenti negativi quale l’intolleranza verso il diverso, intolleranza che non ci fa cogliere la ricchezza che sta dentro ogni essere umano aldilà del suo colore della pelle, del suo credo religioso o tradizioni. Quindi è con questo spirito che auguro di cuore  a tutti voi ragazzi di poter diventare testimoni e portatori di valori universali di pace, rispetto e tolleranza». Condividi