PERUGIA - Domenica prossima, 31 gennaio, alle ore 16:30 Claudio Carli a “Quasi come vie d’uscita” mette a battesimo l’esordio letterario di Paolo Nardon, in libreria dal 28 gennaio con il suo primo romanzo: L’ingannatore delle attese per i tipi della Eumeswil Edizioni (pp192, € 15,00). A presentare l’opera, insieme all’autore, sarà Stefano Marcucci della Libreria Carnevali di Foligno. Si tratta di un esordio letterario coraggioso, un romanzo breve sulla difficoltà di saper raccontare (e vivere) il quotidiano. Lontanissimo da tanta letteratura dai contenuti spettacolari fini a se stessi, Paolo Nardon cala il lettore nella vita di Valdo, nelle ossa di Valdo, nella banalità della sua esistenza. Il protagonista è un uomo solo, lasciato dalla moglie, che esercita l’arte del sopravvivere scrutando felino i volti delle persone in attesa alle fermate degli autobus, addormentate dalla vita. Un unico hobby, quello della pesca, colora le grigie giornate di Valdo di un grigio meno intenso, e si farà simbolo della filosofia di consumo, di cui l’uomo medio ha eternamente bisogno. Ciò continuerà ad accadere finché non si materializzerà Giada, donna enigmatica e sciatta. Da qui cambierà il dialogo instaurato dal protagonista coi propri ricordi, coi propri incubi incolori, di quelli che non spaventano. Un finale rivolto all’inazione ne suggella il tracollo. Una letteratura di parole espressa attraverso un romanzo breve che si chiude come un cerchio perfetto, senza sprechi di trama, avvicina L’ingannatore delle attese a Everyman di Philip Roth, riprendendo la felice tradizione dell’opera sigillata in poche pagine. Con la presentazione de L’ingannatore delle attese si conclude “Quasi come vie d’uscita” di Claudio Carli. Una mostra che ha riscosso ampio apprezzamento da parte del pubblico, sia per il riconosciuto lavoro artistico di Carli che per la qualità della curatela affidata a Paolo Nardon. Ma anche grazie al variegato e originale programma di eventi culturali che sono stati ospitati dall’artista all’interno della sua mostra e che ha visto avvicendarsi ne “Le stanze degli ospiti”, lungo tutto il periodo espositivo, il recital letterario di Marco Rufini, il reading poetico di Antonio Carlo Ponti, il concerto sulle canzoni di Bixio degli anni ’30 e ’40 della Commedia Harmonica, i dipinti di Luigi Virili e le videoinstallazioni di Carlo dell’Amico. “Quasi come vie d’uscita” è promossa dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Perugia, in collaborazione con ABN Consorzio di Perugia e il patrocinio della Regione dell’Umbria e del Comune di Spello, allo scopo di valorizzare, anche attraverso l’arte contemporanea, complessi architettonici di grande pregio storico-artistico e ambientale. Tra questi, Villa Fidelia, di cui la Provincia è proprietaria insieme al parco e alla Limonaia attigui alla Villa. Paolo Nardon, vive a Perugia dove insegna Storia dello Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”. Come critico d’arte ha curato innumerevoli mostre in Italia e all’estero, ha inoltre collaborato con importanti riviste di settore. Condividi