CITTA' DI CASTELLO - Al termine di un acceso dibattito il consiglio comunale ha approvato a maggioranza, con 14 voti favorevoli nella Coalizione di Centrosinistra, 1 contrario e 6 astenuti, una mozione proposta dal gruppo Prc che impegna la Giunta a intervenire presso la Regione per ottenere, alla luce di ben due vincolanti pareri negativi, la verifica della validità della valutazione di impatto ambientale concesso al gasdotto della Snam che dovrebbe attraversare anche parte del territorio di Città di Castello, determinando pesanti ricadute di carattere ambientale. “La Snam realizzerà un viadotto metanifero che interesserà anche il territorio di Città di Castello per collegare Brindisi a Minerbio. L’infrastruttura verrebbe ad insiste pesantemente su un ambiente contraddistinto da frane attive non censite, terreni fragili, aree rocciose, pendenze pericolose e corsi d’acqua, nonché pregevoli siti collegati alla rete europea Natura 2000”: con queste parole Paolo Adriani (Prc) ha presentato, a nome anche dell’altro firmatario Mauro Alcherigi (capogruppo Prc), il documento relativo al metanodotto che attraverserà diversi comuni della fascia appenninica umbra e marchigiana. “I danni, se l’opera andrà in porto, saranno irreversibili a partire dallo sbancamento di crinali e fondovalle, finora occupati da sentieri escursionistici e vegetazione. La logistica e le esigenze di costruzione per un manufatto imponente infatti provocherebbero conseguenze drammatiche sul territorio” ha detto Adriani “La Regione Umbria ha rilasciato un parere di valutazione ambientale, la Comunità montana ed i Comuni non sono stati coinvolti, la Provincia di Perugia ha detto che il progetto osta con il Ptcp, così come il Servizio programmazione forestale, faunistico e venatorio della Regione, i cittadini si sono mobilitati con il comitato No tubo. Chiediamo che la Giunta intervenga presso la Regione affinché riconsideri la valutazione di impatto ambientale e strategica, considerando che in questo parere sono comprese anche le interrelazioni socio-economiche con il fine di rivedere il progetto e di confermare in tutte le sedi il parere negativo che la Provincia ha emesso nel 2006”. Condividi