BEVAGNA - Grande affluenza e successo per la XII edizione di In Chartis Mevaniae. Iniziativa promossa dalla Provincia di Perugia e Comune di Bevagna che vede ogni anno artisti contemporanei confrontarsi e produrre opere sulla carta bambagina prodotta a Bevagna secondo un metodo artigianale legato alla tradizione medioevale. Conclusasi la mostra lo scorso 6 gennaio 2010 presso la sede delle Logge Coperte di Palazzo dei Consoli, l’amministrazione comunale, registrato l’apprezzamento generale per l’esposizione, decide di dare ancora l’opportunità ai visitatori di visionare i lavori dei 14 artisti invitati per l’ultima edizione. La nuova sede espositiva è il Centro di Accoglienza Turistica (ex chiesa di Santa Maria Laurentia). Uno spazio recentemente ristrutturato ed aperto al pubblico che ospiterà In Chartis Mevaniae (dal titolo Born again. Memorie del contemporaneo) sino al 14 febbraio 2010. Born again (Rinascita), è il titolo della rassegna curata da Mara Predicatori. Un’edizione che si riempie di echi e suggestioni diverse, religiose e mistiche, ma anche ironiche e provocatorie. E su tutte le opere il veleggiare di un tono melanconico e struggente, che la curatrice ha voluto in qualche modo sottolineare con il sottotitolo Memorie del contemporaneo. “Ovviamente” espone Predicatori, “quel Born Again si riferiva in progetto alla riconversione di vecchi stracci in carta e, dunque, all’atto pratico e concreto implicito In Chartis Mevaniae di dar nuovo corso e nuova fama attraverso l’arte ad una storico prodotto locale. Ma gli artisti, poi, ne hanno fornito versioni più intime e riflessive. Hanno tematizzato in modo assolutamente vario il concetto di Ri-nascita addentrandosi in riflessioni intorno al tema della vita e della morte, dell’inizio e della fine, della memoria e del contemporaneo, del passato e del futuro. Da queste antinomie che mi è sembrato rilevare nei lavori pervenuti è nato il sottotitolo della mostra Memorie del contemporaneo”. Una riflessione intorno a pratiche ancestrali e in progressivo disuso sono così ad esempio rievocate nei lavori di Romano Bertuzzi, Raffaela Carcangiu, Yonel Hidalgo Taller, Fabrizio Segaricci che vanno a saggiare il concetto di memoria e permanenza. Vita e morte, speranza e disperazione si contemplano invece reciprocamente nei lavori di Silvio Bellini, Simona Frillici, Lucilla Candeloro. E se una riflessione intorno al rapporto tra uomo e ambiente trapela nelle opere di Anila Rubiku e Donatella Spaziani, i raffinati disegni di Cristina Pancini e l’installazione di Paolo Massei, forniscono un’interpretazioni misteriosofiche ed enigmatiche al concetto di “Ri-nascita”. Più ironiche e provocatorie, invece, le visioni apocalittiche - con relative soluzioni a corredo - di Alessandro Gabini. Mentre un’indagine più formale trapela nelle opere dei conceptinprogress e di Matteo Fato. In sintesi, una pluralità di voci per riflettere sulla dicotomia Innovazione/Tradizione e offrire uno spaccato disincantato, lucido e consapevole di ciò che, della storia, trapela nella contemporaneità. Per chi non avesse avuto modo di visitare la mostra durante le feste natalizie, può visionare i lavori sino al 14 febbraio 2010 presso il Centro di Accoglienza Turistica, piazza Santa Maria Laurentia, Bevagna. Condividi