PERUGIA - Il ricco patrimonio costituito da 2.545 disegni settecenteschi di Carlo Spiridione Mariotti, di proprietà del Consiglio regionale dell’Umbria, sarà ulteriormente tutelato e valorizzato. È questo l’impegno preso dall’Ufficio di Presidenza che ha approvato un articolato progetto che prevede la schedatura scientifica e la riproduzione in digitale delle opere, la pubblicazione di un catalogo a stampa e l’inserimento in internet del materiale per favorirne la conoscenza e la fruizione da parte di studiosi ed esperti.
Carlo Spiridione Mariotti, come ha spiegato il presidente del Consiglio Fabrizio Bracco “ha lasciato una produzione ricchissima, di grande finezza estetica e con un enorme valore documentario della vita quotidiana e degli scorci della Perugia di fine ’700, che ben si presta ad iniziative volte ad approfondire la conoscenza della nostra città in quell’epoca con mostre, pubblicazioni e convegni”. E’ auspicabile che alla Regione si affianchino altre istituzioni per raggiungere tale obiettivo.
Per attuare questo progetto l’Ufficio di presidenza ha nominato un gruppo di lavoro costituito dalla direttrice della bibliomediateca di Palazzo Cesaroni, Silvia Faloci, da Giancarlo Gaggiotti del Servizio Comunicazione, e da Carla Pascolini responsabile della sezione Economato.
Il gruppo di lavoro si avvarrà della consulenza, a titolo gratuito, di due ex dirigenti del Consiglio regionale: Laura Vasta (Relazioni esterne) e Marina Ricciarelli (Comunicazione) che negli anni avevano elaborato diverse proposte di tutela, valorizzazione e divulgazione della collezione.
La schedatura scientifica e la pubblicazione del catalogo a stampa delle opere (nella collana Catalogo regionale dei beni culturali della Regione Umbria) sarà realizzato a cura del servizio beni culturali della Giunta regionale, diretto da Paola Gonnellini.
Il Consiglio regionale curerà la digitalizzazione e la pubblicazione della collezione nel proprio sito per consentirne la consultazione pubblica Nelle sale al piano terra di Palazzo Cesaroni è possibile ammirare una ventina di disegni del Mariotti, mentre una più ampia selezione degli stessi è pubblicata nell’Agenda 2010 del Consiglio regionale.
SCHEDA: LA COLLEZIONE MARIOTTI
La collezione “Mariotti” è composta di 2.545 disegni ed acquerelli rilegati in 70 taccuini.I disegni pervennero presumibilmente nel 1892 al collezionista perugino Felice Romualdi, direttamente dai pronipoti del Mariotti. Romualdi nel 1894 ne propose l’acquisto alla Giunta municipale perugina, che non accolse la richiesta: gran parte della stessa (più di 2.500 disegni) fu successivamente venduta ai Conti Salvatori, dai quali nel 1974 il Consiglio regionale, presidente Fabio Fiorelli, l’acquistò per 15milioni di lire, su iniziativa dell’allora direttore dell’Archivio di Stato, Roberto Abbondanza. Nel 1991 venne realizzata a cura dell’Azienda di promozione turistica una riproduzione in diapositive dei disegni.
I taccuini del Mariotti si leggono come pezzi di cronaca settecentesca e costituiscono un prezioso documento grafico sugli usi e costumi locali del tempo. L’artista usava il quaderno come una macchina fotografica, riproducendo situazioni e aneddoti colti nelle chiese e nei teatri, nelle osterie e nei mercati, nelle piazze e nelle campagne, ritraendo frammenti di vita quotidiana che oggi rappresentano un suggestivo strumento di interpretazione della realtà sociale e culturale della Perugia del Settecento.
Carlo Spiridione Mariotti (Perugia, 1726–1790) fu direttore dell’Accademia del disegno e partecipò alla decorazione dell’interno del Duomo di Perugia, realizzando anche bassorilievi e maschere sceniche per i palchetti del teatro del Verzaro e di quello del Pavone. Fu allievo di Giacinto Boccanera e Anton Maria Garbi e a Roma, successivamente, del Subleyras. Nella capitale dipinse varie opere per alcune chiese della città. Secondo la critica più accreditata, proprio nei disegni il Mariotti “raggiunse una notevole forza espressiva, in cui si avverte l’influenza della cultura francese da Lemoine a Boucher fino a Fragonard”.
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