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Due persone, una donna di 23 anni ed un uomo di 51, entrambi residenti a Pomezia, sono stati arrestati dalla polizia per tre rapine in banca avvenute nel 2008 in provincia di Terni. Sono accusate di rapina aggravata, sequestro di persona e ricettazione. Sono in corso accertamenti su un loro presunto complice. A tradirli sarebbe stato un neo che aveva in viso la donna della banda ben descritto dai testimoni e che ha anche l'arrestata Angela Vita, alla quale, essendo madre di una bambina di 10 mesi, sono stati concessi gli arresti domiciliari. L'altro arrestato, Nicolò Lombardo, è stato invece condotto nel carcere di Frosinone. I particolari dell'operazione sono stati illustrati oggi in una conferenza stampa dal dirigente della squadra mobile Marco Chiacchiera e dal suo diretto collaboratore Fabio Egidi. La prima rapina loro contestata è del 27 febbraio 2008 nella filiale della Carit a Borgo Rivo con un bottino di 8.500 euro. Il primo aprile successivo avrebbero compiuto un'altra rapina alla Banca popolare di Ancona in corso del Popolo con un bottino di 5.000 euro. Il terzo colpo è del 15 aprile, sempre del 2008, alla Cassa di risparmio di Pisa, Lucca, Livorno in via Curio Dentato, con un bottino di 23.000 euro. I rapinatori erano tre, tra cui una donna. Sempre uguale le modalità operative. Il terzetto arrivava con auto rubate poco prima con targhe false. I rapinatori avevano il volto parzialmente coperto e minacciavano i presenti con taglierini. Da un'auto rubata a Pomezia le indagini si indirizzarono verso l'hinterland romano. Riscontri, verifiche, controlli e l'esame delle immagini delle telecamere a circuito interno hanno portato gli investigatori della mobile ternana sulle tracce di Angela Vita e Nicolò Lombardo. Alla identificazione della donna - come detto - si sarebbe giunti anche grazie a quel neo sul viso descritto dai testimoni delle tre rapine. Sulla base del rapporto della polizia il sostituto procuratore della repubblica Raffaella Gammarota ne ha chiesto l'arresto ed il Gip Maurizio Santoloci ha emesso le due ordinanze di custodia in carcere ora eseguite dalla polizia. Condividi