TERNI - La procura generale presso la Corte d'Appello di Perugia ha rinunciato al ricorso in appello, giudicato ''inammissibile'', contro la sentenza di assoluzione pronunciata nell'ottobre 2008 dal tribunale di Terni nei confronti di un poliziotto e di un imprenditore, entrambi ternani, accusati di rivelazione di segreti d'ufficio e favoreggiamento personale.
La vicenda delle ''talpe in procura'' aveva coinvolto in tutto cinque persone - due funzionari della procura, due imprenditori e il poliziotto - tre delle quali avevano patteggiato la pena davanti al giudice delle udienze preliminari. Nello specifico secondo l'accusa, il poliziotto avrebbe rivelato all'imprenditore il contenuto di alcune intercettazioni telefoniche relative a un procedimento giudiziario nei confronti di una terza persona, a sua volta informata in merito alle notizie coperte da segreto istruttorio.
Il procuratore capo di Terni, Fusto Cardella, aveva presentato nei mesi scorsi appello contro la sentenza di assoluzione dei due imputati - difesi dagli avvocati Cerquetti e Di Mauro - ma la procura generale vi ha dunque rinunciato.
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