di Daniele Bovi
La sensazione che il buon Rocco Girlanda non abbia la minima intenzione di venire in Umbria a mettere la faccia per il Pdl come candidato presidente è forte. Epperò come fa uno che si autodefinisce “operaio della politica” a dire di no di fronte ad una chiamata dell’Altissimo? Ospite ieri sera ad una trasmissione di Umbria Tv Girlanda ha fatto capire che “le soluzioni per la presidenza sono da ricercare altrove”. Come Garibaldi a Teano però, anche Girlanda potrebbe dire “obbedisco”. “Io – dice rispondendo ad una domanda del conduttore – non sono per le autocandidature però, da operaio della politica come felicemente mi considero, non mi posso sottrarre ai doveri”.
Traduzione: se proprio sono costretto arrivo. Il pressing di Denis Verdini, uno dei triumviri del Pdl e amico di lunga data di Girlanda, è ancora forte. “L’amicizia con Verdini – dice – è di vecchia data e nasce al di fuori degli ambienti politici. Certo, oggi viviamo in un’epoca di personalismi ma, ripeto, prendere una decisione non compete a me. C’è un coordinamento regionale e varie proposte sul tavolo”. A scegliere, ovviamente, sarà Lui: “Gli elettori possono stare tranquilli, Berlusconi farà la scelta migliore”. Un concetto rimarcato poi in studio dal coordinatore provinciale Monni: “Il nostro gruppo dirigente ha fatto una scelta in direzione della Modena. Poi, se Berlusconi farà un’altra scelta, sarà sicuramente la scelta migliore”. La strada comunque, sembra sbarrata per il sindaco di Assisi Ricci: “Sindaci e amministratori, come recita una circolare del partito, non si possono candidare”.
Sul piano programmatico le novità sono pochine e sembrano più il solito bla-bla, che come un disco rotto va avanti da anni, che un piano d'attacco serio. “La vittoria – ha detto Girlanda – sarà la naturale conseguenza del malgoverno del centrosinistra che ha portato l’Umbria fuori dall’Europa: non ci sono posti di lavoro né prospettive per il futuro dei nostri giovani. La vittoria sarà la risposta naturale degli elettori a questa situazione”. Tutto facile insomma: come un dolce frutto maturo la vittoria cadrà ai piedi del Pdl.
Amaro invece, molto amaro, sembra essere il rapporto con i casiniani umbri. Il sempre agguerritissimo Ronconi, presente ieri sera in studio, lo ha fatto capire benissimo ai pidiellini. “Mi rivolgo – ha detto Girlanda – al mio amico Maurizio: sarebbe sciocco e irresponsabile, da parte dell’Udc, nascondersi dietro un discorso nominalistico”. L’amico Maurizio però non ci sta: “Ad oggi, con le condizioni poste, non c’è alcuna possibilità di alleanza”.
Nel pomeriggio lo stesso Ronconi aveva invitato “il Pdl dell'Umbria a smetterla di evocare alleanze con l'Udc solo per rassicurare il proprio elettorato ormai disorientato, incredulo ed anche arrabbiato nei confronti di una classe dirigente locale impegnata solo a garantire se stessa e mai disponibile a costruire una alternativa concreta''. ''L'Udc - ribadisce Ronconi - non è disponibile ad alimentare la resa dei conti interna al Pdl ma solo ad approfondimenti seri di cui però, ormai da mesi, nel versante di centro destra non c'ètraccia''. “Speriamo – ha aggiunto ieri sera Ronconi – in San Silvio, perché in San Rossi non possiamo più sperare”. Alla fine, come al solito, tocca sempre fare tutto a Lui.
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