Ci si chiede – la stampa locale dovrebbe chiedersi - perché il prof. Francesco Bistoni, in qualità di membro dell’associazione “Università per l’Umbria” - un’associazione non riconosciuta della specie disciplinata nel libro I del codice civile: un’associazione ‘privata’, per capirci – incontri amministratori pubblici locali e rappresentanti della Confindustria e parli del futuro dell’università di Perugia ‘come se’ fosse il Rettore dell’Ateneo perugino. Ma lui è il Rettore dell’Ateneo perugino! Ed allora - ci si chiede, ci si dovrebbe chiedere - perché non organizzare simili incontri in veste di rettore, trattandosi di temi, quali le prospettive dell’università di Perugia nel suo rapporto col territorio, che pur possono farsi rientrare nei compiti istituzionali di chi è chiamato a dirigerla? Forse perché sarebbe necessaria ben altra condivisione di finalità e di intenti con le diverse componenti dell’ateneo? Temo che non sia così: il Bistoni rettore non si preoccupa, di norma, di rendere partecipe chi lavora nell’ateneo (e lo ha eletto) delle decisioni piccole e grandi che assume quotidianamente nella sua veste istituzionale. Non sappiamo quale posizione il rettore di Perugia abbia espresso in seno alla CRUI in merito alla controriforma proposta dalla ministra Gelmini (a proposito, Magnifico, quand’è che ce lo dirai?). Non sappiamo a quale titolo e con quali finalità siano stati acquistati insieme ad un consorzio di università italiane alcuni appartamenti a Manhattan, se con intento puramente speculativo o per ospitarci noi che facciamo ricerca per compito istituzionale (e quanto ci sono costati: 2-3 milioni di euro?). Visto, perciò, che la gestione ‘istituzionale’ dell’università di Perugia non è condivisa – e basterebbe poco per farlo, rendere accessibili via internet i verbali del senato accademico e del CdA – né è avvertita come condizionata da ‘lacci e lacciuoli’, non è dato comprendere quale sia l’esigenza che sta dietro alla costituzione de “L’Università per l’Umbria”, quali ne siano le finalità attuali e lo stesso oggetto statutario… Forse un’accelerazione del processo di privatizzazione vagheggiato da Gelmini, come riportano le cronache dell’ultimo incontro fra l’associazione, i suoi togati membri, il sindaco Boccali e alcuni confindustriali… Non proprio un argomento da trattare ‘in veste privata’! Ma intanto vorrei far osservare al prof. Bistoni-membro de “L’Università per l’Umbria” e al prof. Bistoni-Rettore Magnifico dell’Università di Perugia che per ora l’università è ancora pubblica, ed è di chi la fa: studenti, amministrativi, precari della ricerca e docenti, ed è dunque nell’interesse di tutte le sue componenti che l’ateneo deve essere gestito.
Aleggia su tutto questo un interrogativo di fondo: come mai la notizia dell’incontro suddetto è apparsa sulla stampa locale – compresa quella di sinistra - senza una riga di commento e di analisi? Forse che in questa città un tempo circondata da mura etrusche ed ora da muri di gomma tutto rimbalza, “anything goes”, ed anche un evento così sfuggente per i più, appare normale e plausibile a chi è tenuto a informare l’opinione pubblica?
Venerdì
22/01/10
10:29