GUALDO TADINO - ”E’ con viva soddisfazione che apprendo la notizia con cui le norme per la disciplina della ricerca, della coltivazione e dell’utilizzazione delle acque minerali, di sorgente e termali, presentate alla Regione dell’Umbria su iniziativa popolare, sono divenute proposta di legge.”
Così il sindaco di Gualdo Tadino Roberto Morroni, ideatore dell’iniziativa che solo a Gualdo Tadino ha raccolto oltre 2.500 firme, ha commentato l’ufficializzazione data dal presidente del Consiglio Regionale Fabrizio Bracco, in seguito alla dichiarazione di ammissibilità da parte dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale. La decisione è stata comunicata ai componenti della Prima e Seconda Commissione Consiliare della Regione dell’Umbria, al Presidente della Giunta Regionale, ai Gruppi Consiliari e ai promotori gualdesi.
Le novità introdotte dalla proposta di legge, che qualcuno ha già definito “rivoluzionaria”, permetteranno ai Comuni di godere di ricadute economiche importanti. L’approvazione di questa proposta di legge farà infatti affluire importanti risorse nelle casse degli Enti interessati dallo sfruttamento delle acque minerali per usi industriali, che potranno essere utilizzate per spese correnti e investimenti. Alla Regione, tuttavia, verrà garantito un fondo per la salvaguardia e valorizzazione ambientale nel territorio della Regione.
Nel particolare la proposta di legge prevede:
- il trasferimento delle funzioni amministrative in materia di ricerca e coltivazione delle acque minerali, di sorgente e termali al Comune interessato.
- che la durata della concessione per la coltivazione dei giacimenti di acque minerali, di sorgente e termali sarà subordinata all’ammontare degli investimenti programmati dall’azienda sul territorio, in relazione al loro ammortamento.
- la fissazione del canone per la concessione di coltivazione a 1 euro/mc. di acqua utilizzata, e sarà calcolato sul volume complessivo di acqua prelevata al lordo delle quantità impiegate per le attività di lavaggio, risciacquo e sanificazione. Il canone verrà aggiornato annualmente sulla base delle variazioni dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati pubblicato dall’Istat.
- che il 30 % del canone complessivo concernente la concessione di coltivazione, corrisposto dal concessionario al Comune competente, venga versato in uno specifico “fondo regionale” finalizzato al finanziamento di interventi da parte della Regione dell’Umbria sul versante delle politiche di salvaguardia e valorizzazione ambientale.
- che la Regione dell’Umbria, al fine di specificare i criteri, le modalità e le prescrizioni tecniche inerenti all'esercizio delle funzioni amministrative attribuite ai Comuni dalla nuova legge, debba approvare, entro sei mesi dalla sua entrata in vigore, le norme regolamentari di attuazione per una uniforme e corretta applicazione della stessa legge.
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