Il regolamento delle primarie del Pd umbro è illegittimo, perché contraddice lo Statuto nazionale del partito che è norma di rango superiore. Lo spiega Salvatore Vassallo, che è stato presidente della commissione che ha redatto lo statuto del Pd poi approvato dall'Assemblea costituente. Il regolamento regionale dell'Umbria prevede che se c'è un solo candidato per la carica di governatore, le primarie non si tengano. E fin qui è quanto stabilisce anche lo statuto nazionale. Ma il regolamento umbro aggiunge che l'unico candidato debba presentarsi davanti all'Assemblea regionale dove deve ottenere il 50% dei voti più uno. Se non li ottiene il candidato sarà selezionato dal segretario regionale ''attraverso un'ampia consultazione'', non meglio specificata. ''Questo - spiega Vassallo al telefono - è sicuramente in contraddizione con lo statuto, ed è illegittimo. Se sarà portato davanti alla commissione nazionale di garanzia verrà cassato''. Vassallo spiega i motivi di illegittimità: ''Contraddice un principio generale non revocabile, in base al quale di norma, tranne casi eccezionali prescritti da statuto, il candidato è scelto da primarie, escludendo qualsiasi altro modo di selezione. E' impossibile che si possa argomentare che non essendoci altri candidati si passi ad altri metodi di selezione'. E' evidente che se c'è un unico candidato non si fanno primarie, ma non per passare al altre forme di selezione''. Secondo Vassallo il ricorso davanti alla commissione di garanzia dovrebbero farlo gli stessi dirigenti: ''Se non lo fanno loro lo può fare qualsiasi iscritto o qualsiasi elettore,oltre allo stesso Mauro Agostini'', vale a dire quello che attualmente è l'unico candidato alle primarie. ''Questa non è una questione formale - sottolinea Vassallo - ha a che fare con la scelta politica di fondo di scegliere le primarie sempre. Non è questione da legulei, ma squisitamente politica. Lo statuto trasferisce la sovranità nella scelta dei candidati dagli organi dirigenti agli elettori''. Condividi