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PERUGIA - ''Episodi come questo, assolutamente censurabili, quanto sporadici e circoscritti, non possono in nessun caso diventare un pretesto per attaccare indistintamente e strumentalmente tutto il lavoro pubblico, fatto al 99% di impegno, dedizione e professionalita''': e'' quanto hanno sostenuto Vanda Scarpelli e Ivano Fumanti, segretari della Fp-Cgil Umbria e di quella di Perugia commentando l'arresto di sei dipendenti della Provincia per presunti casi di assenteismo. In un comunicato, il sindacato ha ribadito il ''massimo rispetto e la piena fiducia nell'operato della magistratura che deve fino in fondo svolgere il suo compito per accertare ogni eventuale responsabilita'''. ''Attendiamo, dunque, per esprimere un giudizio definitivo sulla vicenda - hanno sostenuto Scarpelli e Fumanti -, di conoscere le motivazioni di carattere giudiziario e le eventuali spiegazioni che i lavoratori colpiti dai provvedimenti di custodia cautelare offriranno a loro discolpa''. I due segretari della Fp-Cgil hanno sottolineato che ''il problema sta nella filiera di controllo ed e' su quella che occorre intervenire''. ''Ma l'intervento - hanno proseguito - non puo' essere quello indicato dal ministro Brunetta, ovvero di carattere puramente punitivo. Certo, ogni violazione va sanzionata, ma accanto alla punizione vanno costruiti meccanismi che possano valorizzare al meglio il lavoro di ogni dipendente pubblico, motivandolo e responsabilizzandolo adeguatamente. In altre parole, ogni lavoratore deve essere messo nelle condizioni di poter dare il suo apporto e di sentirsi per questo gratificato dal proprio lavoro. Siamo convinti - hanno concluso Scarpelli e Fumanti - che sola questa possa essere la strada per evitare il ripetersi di comportamenti censurabili da parte di lavoratrici e lavoratori pubblici''. Condividi