PERUGIA - Si e' svolta oggi a palazzo Cesaroni, sede del Consiglio regionale dell'Umbria, l'audizione pubblica con le categorie economiche e sociali convocata dalla I Commissione consiliare presieduta da Oliviero Dottorini, per valutare in particolare gli effetti prodotti in Umbria dal recepimento della cosiddetta ''Direttiva servizi'' del 2006 su commercio ed agriturismi. Le stesse categorie avevano sollecitato l''incontro.
E' stato espresso piu' di un dubbio - riferisce una nota della Regione - sulla urgenza di approvare la legge a fine legislatura, perche' ''potrebbe creare un vuoto normativo durante il quale sarebbe piu' facile concedere nuove autorizzazioni per grandi superfici commerciali in deroga'', e perche', ''e' mancata una vera concertazione sui contenuti del disegno di legge da pochi giorni all'esame della Commissione''.
Critico il rappresentante della Cgil, Gian Franco Fattorini, che, anche a nome di Cisl e Uil, ha contestato il mancato confronto preventivo ed ha annunciato iniziative politiche e un documento per modificare proprio le procedure concertative. Fattorini - prosegue la nota - si e' soffermato soprattutto sugli effetti sostanzialmente negativi che la direttiva sulla liberalizzazione delle autorizzazioni commerciali provochera' in Umbria: ''In particolare - ha detto - su contratti sempre a scadenza ed orari di lavoro impossibili, praticati dai grandi esercizi commerciali''.
La necessita'' di una concertazione piu' approfondita, data la delicatezza della materia che ''rivoluzionera' il mondo del commercio'', e' stata posta da Alessandro Meozzi (Lega Cooperative) che, in assenza di un quadro di riferimento certo che dovrebbe precedere il varo della legge, ha paventato il rischio che possano rilasciare autorizzazioni per grandi esercizi commerciali i Comuni con meno di 10mila abitanti i cui territori si trovano a ridosso di superstrade ed autostrade.
Per la Confindustria umbra, intervenuta con Luca Sabatini, ''bisognerebbe attendere le linee di indirizzo del Governo su una materia cosi' importante; mentre il testo di legge e' particolarmente carente sui controlli, perche' non ne fissa criteri e parametri generando un'incertezza che potrebbe sfociare in anarchia''.
Il problema di creare un periodo transitorio di incertezza del diritto e' stato sollevato, a nome della Confcommercio, da Federico Fiorucci. E' necessario bloccare la legge regionale sulla Direttiva servizi per Francesco Filippetti della Confesercenti, perche' ''la dimensione dei centri commerciali umbri e' gia' superiore alla media delle altre regioni, particolarmente a Perugia con 700 metri quadri, piu' del doppio, e perche' bisogna essere coerenti quando si dice di voler difendere centri storici e piccole attivita''''.
Problemi sono stati sollevati dalle associazioni degli agricoltori, in merito ai controlli sugli agriturismi, in assenza di una legge quadro e sulla soppressione di fatto del titolo professionale di guida turistica. Con la liberalizzazione di questo settore, ha detto Roberto Canali, ''chiunque potrebbe portare in montagna gruppi di turisti senza conoscerne i pericoli, o scambiare un dipinto di Giotto con uno del Perugino''. E Simona Fanelli, della Associazione guide turistiche umbre, ha ammonito, ''il Parlamento sta per varare una legge nazionale proprio sul ruolo delle guide, si dovrebbe aspettare quindi il testo di legge, come sta facendo la Regione Lombardia''.
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