Entro il fine settimana, giurano, la più grande tragicommedia della politica umbra si concluderà. La fumata bianca si scorgerà sul tetto del palazzo di piazza della Repubblica e il candidato presidente del centrosinistra potrà essere annunciato Urbi et Orbi. Un candidato presidente, però, che dovrà essere gradito a quella coalizione che ancora non ha un perimetro ben definito. Al primo tavolo delle trattative di questa mattina intanto si sono seduti il Pd (Bottini e Angelini), la Federazione della Sinistra (Vinti, Carpinelli e Calistri) il Ps (Aldo Potenza e Silvano Rometti) e Sinistra, ecologia e libertà (Lupini e Bori).
La discussione, al di là dei punti programmatici esposti nel documento che la Federazione ha consegnato a tutti, è ruotata attorno ad un paio di temi bollenti: il candidato presidente e le alleanze. Dentro il Pd, al momento, la confusione regna sovrana e le ipotesi restano molteplici. Si va, come scritto ieri sera da Umbrialeft, da Marina Sereni a Lamberto Bottini fino a Catiuscia Marini (che molti danno in grande spolvero) e Renato Locchi. Il problema, però, è che neppure all’interno dei bersaniani c’è univocità di vedute. A prescindere da questi nomi il ragionamento che i compagni federati fanno è abbastanza stringente: tra un candidato che non ci piace ma vincente e uno che ci piace ma perdente, noi scegliamo il primo. E, sottolineano, è opportuno che la partita si chiuda il prima possibile per dare spazio alla costruzione del programma.
Da parte di Ps, Federazione e SeL poi è stata fatta un’analisi alquanto preoccupata per la situazione di stallo che si è venuta a creare. Uno stallo le cui responsabilità sono in capo a quel Pd che nel corso di lunghi mesi non è riuscito a trovare una sintesi. Entro la fine della settimana comunque, hanno assicurato i democratici, il candidato ci sarà e verrà “presentato” alla coalizione: “Questo candidato però – hanno ripetuto all’unisono Ps e Fds – dovrà essere accettato anche dalla coalizione e dovrà essere il garante di tutti”.
Per quanto riguarda il capitolo alleanze il segretario Bottini ha fatto capire che dovranno essere larghe. Lo sguardo, però, dovrebbe rimanere rivolto verso sinistra. Di Casini, da queste parti, sembrano già essercene abbastanza. Anche perché, come ha avuto modo di ribadire Fds, in giro per l’Italia la Federazione o ha fatto un accordo tecnico con l’Udc oppure è contrapposta ad essa. “Con loro – dicono – c’è una profonda incompatibilità”. E allora verso chi guardare? Una volta preso atto che l’Idv per sua scelta è fuori e che, a quanto pare, nessuno di quelli seduti al tavolo ha voglia di pregarla a rientrare ("politicamente inspiegabile" è stato definito l'atteggiamento di Brutti e Orlando), si guarda a tutte le altre forze rimaste per il momento fuori come i Verdi o i Radicali.
E a proposito di Radicali, questa mattina a Roma il partito di Pannella e della Bonino ha tenuto una conferenza stampa per parlare, oltre che di regionali, di violazione di regole in tema di informazione radio televisiva, giustizia, carceri e leggi elettorali. Secondo le informazioni in possesso di Umbrialeft lo stato dell’arte è questo: in attesa di vedere in che modo la situazione si evolverà con il centrosinistra umbro, il partito sarebbe orientato a candidare la parlamentare Maria Antonietta Farina Coscioni. In tutte le regioni d’Italia infatti, a parte il Lazio dove il centrosinistra ha deciso di appoggiare la Bonino, i Radicali andranno da soli.
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