PERUGIA - Otto nordafricani sono stati arrestati perche' risultati inottemperanti a un ordine di espulsione nel corso di un'operazione contro l''immigrazione clandestina svolta dalla questura di Perugia in collaborazione con guardia di finanza e polizia provinciale. I controlli hanno riguardato in particolare stranieri sospettati di essere legati ad ambienti dello spaccio di droga. Altri sei stranieri sono stati denunciati a piede libero e 15 condotti presso i centri di identificazione. I particolari sull'operazione sono stati illustrati oggi in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il capo di gabinetto della questura di Perugia, Luigi Nappi, il capo della squadra mobile, Giorgio Di Munno, la dirigente dell'ufficio immigrazione, Letizia Tomaselli, il comandante della compagnia della guardia di finanza di Perugia, Salvatore Tarantini e il vice comandante della polizia provinciale, Dario Mosconi. Venti i nordafricani e tre gli albanesi condotti in questura per accertamenti al termine dell'attivita' di prevenzione che ha avuto inizio ieri mattina ed e' terminata alle prime ore di stamani. Impegnando nelle operazioni di controllo e accompagnamento ai centri di identificazie un centinaio di agenti. Per sette nordafricani e un albanese sono scattati gli arresti poiche' risultanti inottemperanti a ordini di espulsione emessi dal questore. Sei magrebini sono stati denunciati per non aver fornito documenti di identificazione al momento del controllo mentre due albanesi sono stati muniti dell'ordine di lasciare il territorio nazionale entro cinque giorni. Quindici nordafricani, infine, sono stati accompagnati presso i centri di identificazione di Torino, Bologna e Modena. ''L'attivita' di prevenzione, alla quale ne seguiranno altre nei prossimi giorni - ha spiegato il dottor Nappi - ha come obiettivo quello di individuare soggetti stranieri che approfittando della loro condizione di clandestinita' alimentano il mercato dello spaccio di droga sul territorio''. L'operazione ha visto la collaborazione anche di quattro pattuglie del reparto prevenzione crimine violento di Roma. Condividi