di Nicola Bossi Prima timbravano e poi senza entrare direttamente nell'ufficio andavano in orario di lavoro a svolgere altre mansioni personali: chi dall'estetista, chi a fare la spesa, chi andava direttamente a trovare parenti o amici. Comportamenti che hanno protato il Gip Claudia Matteini , dopo le indagini dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e della Stazione di Perugia, ad emettere sei ordini di custodia cautelare per sei dipendenti della Provincia di Perugia(usceri, quadri e funzionari). I dipendenti, quattro donne e due uomini, sono da questa mattina agli arresti domiciliari. L'indagine - come riferito in conferenza stampa dal Capitano Giovanni Cuccurullo - è partita dopo la scoperta di una dipendente assenteista che si recava in piscina durante l'orario di lavoro. Questa scoperta fu fatta proprio dalla Polizia Provinciale che dopo l'avvento della nuova amministrazione Guasticchi ha di fatto messo un freno al dilagare del fenomeno. Comunque, i militari dopo questo fatto hanno voluto verificare anche il comportamento degli altri dipendenti della sede di via Palermo della Provincia. Mentre nella sede storica di Piazza Italia l'amministrazione ha da tempo messo dei tornelli speciali che arginano decisamente i furbetti del cartellino dato che le porte si aprono solo dopo il passaggio della scheda magnetica che registra entrate e uscite. Alla base dell'indagine anche lettere anonime. Sotto accusa è finito anche un dipendente che timbrava il cartellino e poi andava a parcheggiare l'auto per tornare di nuovo in ufficio. Un peccato veniale - 15 minuti al giorno di assenteismo - che rischia però di pagarlo molto caro. Gli indagati sono stati oggetto di pedinamento, foto e video dei loro spostamenti. Condividi