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PERUGIA - "Mentre continuano a registrarsi condizioni di difficoltà in tutti gli istituti penitenziari dell’Umbria e permangono gravi carenze organiche, soprattutto nel carcere di Spoleto, di Terni e di Perugia relativamente al personale di custodia, ma anche del personale della rieducazione e del trattamento, apprendiamo con nota del provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria, in questi giorni, di un ulteriore taglio dei fondi destinati allo straordinario". Questa la considerazione con la quale si apre una nota stampa della Fp Cgil e della Cgil Polizia Penitenziaria Umbria riguardo alla situazione delle carceri italiane e umbre. "Non ci convince - si spiega ancora nella nota - il continuo richiamo del Ministro all'ormai leggendario piano carceri, e la dichiarazione di stato d'emergenza, tardiva quanto infruttuosa, accompagnata dall'annuncio dell'assunzione di 2.000 unità, che a noi risulta essere ben più ridotto, e che comunque non tiene conto dei pensionamenti (oltre le 2500 unità nei prossimi tre anni). Assunzioni insufficienti e comunque spalmate nel quadriennio 2010-2013". "In questo contesto in cui le condizioni di lavoro diventano sempre più difficili, gravate dal logoramento delle carceri, vecchie e anguste, quando non malsane, dall'invivibilità di alcuni istituti che sfiora i limiti della rivolta, e che comunque sfocia in continue aggressioni e sopraffazione al personale, esacerbando un clima già rischioso, il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria ha annunciato il 30 Dicembre 2009 l'innalzamento dell'orario di lavoro da 36 a 42 ore". "Aumento dell'orario non contemplato dal contratto nazionale del comparto sicurezza, contratto, quello riferito al biennio economico 2008-2009, scaduto da due anni. Ad un tale danno, si somma l'insopportabile beffa della previsione in finanziaria della sola indennità di vacanza contrattuale per il prossimo triennio economico". Situazione perciò inaccettabile da parte dei due sindacati che chiedono pertanto "la massima attenzione su questa intollerabile provocazione, aderendo allo stato di agitazione indetto dalla FP nazionale". "Chiediamo - conclude la nota - attenzione alla collettività e alle forze politiche della nostra regione che hanno seguito in questi mesi le vicende del mondo penitenziario". Condividi