Gruppo Consiliare
Partito Democratico
Gualdo Tadino
Da ormai troppo tempo in Umbria, mentre da un lato assistiamo al progressivo ed inesortabile indebolimento del tessuto economico e sociale e ad una crisi che sta mettendo a dura prova la tenuta di tantissime famiglie, la classe politica tutta ed in particolare il PD umbro, non trovano di meglio che azzuffarsi e dare sinceramente un pessimo spettacolo per decidere chi dovrà essere il prossimo candidato alla guida della regione Umbria. Su questi aspetti vorremmo fare solo alcune brevi riflessioni:
- il fatto che oramai in Italia, solo in Umbria (800.000 abitanti) non si sia ancora trovata una soluzione la dice lunga sulla cosiderazione che certi politici hanno per i problemi quotidiani delle persone;
- la politica senza regole si trasforma in antipolitica e caos, il cui maestro è Silvio Berlusconi, piaccia o no un sistema democratico trea il suo fondamento da regole condivise che tutti hanno l’obbligo morale di rispettare a partire da chi riveste ruoli di massima responsabilità istituzionale;
- non ci piace e non contribuiremo ad alimentarlo, questo clima da curva sud, la politica non può trasformarsi in tifo o peggio ancora in un perenne scontro muscolare, se ciò accade è sintomatico della debolezza di una classe dirigente, che invece di trovare soluzioni ai problemi dei cittadini, si chiude nel fortino a difesa dei propri privilegi, promettendone magari altri ai plaudenti gruppi del tifo organizzato che a loro volta si sentono legittimati a fare nel loro piccolo la stessa cosa, nè più e ne meno quello che fa il centro destra che a parole tutti dicono di voler combattere;
- in tutto questo quadro che fine hanno fatto gli annosi problemi del territorio? Una parte dell’umbria sta soffrendo la più grave crisi ecnomica e sociale del dopoguerra e l’unica cosa a cui si pensa è organizzare incontri conviviali, magari in case private per organizzare il tifo e il reclutamento spesso coatto di nuovi accoliti al fine di mantenere rendite di posizione e potere, veramente desolante.
Per tutti questi motivi chiediamo uno scatto in avanti ai nostri dirigenti, basta con le lotte intestine e nel rispetto delle regole si trovi in fretta la persona più adatta a guidare l’Umbria senza escludere nessuna soluzione a priori.
Per quanto ci riguarda, quando questa triste telenovela sarà finita, terremo fede alle cose che abbiamo detto e scritto impegnandoci per il bene del territorio assieme a tutto il partito della fascia appenninica, per fare in modo che i problemi engano affrontati e risolti, magari con l’impegno diretto di persone che da questo territorio provengono che dovranno avere responsabilità dirette nel futuro governo, a prescindere dalle mozioni, perchè di PD ce ne è uno e chi vuole contribuirne alla crescita farebbe bene a smettrela di ragionare per mozioni, unico modo peraltro che fa gioco a chi magari dopo tanti anni di gestione del potere, non ne vuole proprio sapere di agevolare un giusto e fisiologico ricambio.
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