''Vorrei trovarla viva, ma questa è una speranza solo di cuore, non reale'': così Anna Marra, la sorella della studentessa scomparsa a Perugia, ha commentato oggi l'arresto di Umberto Bindella accusato di omicidio e occultamento di cadavere nell'ambito delle indagini sulla sparizione della giovane. Lo ha fatto parlando con i giornalisti nello studio dell'avvocato Alessandro Vesi, che rappresenta la famiglia. ''Quello che più realisticamente mi aspetto - ha affermato ancora Anna Marra - è di trovare il corpo di mia sorella. Voglio riportarlo a casa''. ''Mia sorella - aggiunge - mi parlava sempre di lui. Era innamorata di Umberto Bindella''. ''Negli ultimi tempi prima che scomparisse - ha spiegato ancora Anna - ho sentito che Sonia era strana. Mi diceva che c'era qualcosa che non le tornava''. L'avvocato Alessandro Vesi, legale della famiglia Marra, ha comunque ribadito che ''Bindella va considerato innocente e tale rimarrà fino a una eventuale condanna definitiva''. A nome dei suoi assistiti il legale ha quindi ringraziato la procura di Perugia, ''in particolare'' il sostituto Giuseppe Petrazzini e il procuratore facente funzioni Federico Centrone per la vicinanza ai congiunti della studentessa. ''L'arresto – ha spiegato Vesi - non vuol dire automaticamente colpevolezza ma è stata adottata questa misura vuol dire che pm e giudice hanno elementi assolutamente importanti''. Il legale ha tuttavia parlato di una notizia che ''distrugge moralmente la famiglia perché riduce ulteriormente la speranza di trovarla viva''. Secondo Anna Marra, Bindella ''è stato il secondo ragazzo della vita di Sonia''. ''L'ho incontrato dopo la scomparsa di mia sorella - ha proseguito - e gli ho parlato. Mi disse che lei era una amicizia come tante. Certamente lui che l'ha frequentata sa dei dettagli della vita di Sonia''. Per Anna Marra, la sorella ''non aveva motivi per andare via di casa''. ''Non si aspettava - ha concluso - di fare la fine che ha fatto''. Condividi