E' ''sconvolta'' la famiglia di Sonia Marra, la studentessa scomparsa da Perugia nella notte tra il 16 e il 17 novembre del 2006, per l'arresto di Umberto Bindella con l'accusa di omicidio. Lo ha riferito l'avvocato Alessandro Vesi che rappresenta i congiunti nell'indagini come persone offese. ''Diventa sempre più piccolo - ha detto il legale – quel lumicino di speranza che la famiglia aveva di rivedere viva Sonia''. Secondo l'avvocato Vesi ''non si può parlare in alcun modo di vittoria in questa situazione''. ''Per la famiglia - ha aggiunto - già era stato drammatico sentire la parola omicidio legata all'interrogatorio di Bindella e quindi alla scomparsa di Sonia che sperano ancora di poter ritrovare viva. Ora il suo arresto la getta ancora di più nello sconforto''. Secondo la famiglia Marra, il giovane ''va considerato completamente innocente fino a una eventuale condanna definitiva''. ''Certamente l'arresto - ha sottolineato ancora l'avvocato Vesi - è però un elemento forte dell'indagine ma bisognerà attendere l'esito del procedimento''. Il legale ha comunque sottolineato ''la serietà degli inquirenti e la sensibilità dimostrata nei confronti della studentessa''. L'INTERVISTA A "CHI L'HA VISTO?" Il 30 novembre scorso Bindella aveva accettato di farsi riprendere, seppur con il voto oscurato, dalle telecamere di “Chi l’ha visto?”. E in quell’occasione aveva negato di essere il fidanzato della ragazzo scomparsa: “Non ero il fidanzato – disse -. C’è stato un incontro di profonda amicizia dove si è sfiorato l’intimo, ma non c’è stato nessun rapporto”. I due, secondo Bindella, si conobbero nel 2005 mentre la natura del loro rapporto era semplicemente quella di “camerati”, nel senso che alloggiavano nella stessa struttura della foresteria dell’ex seminario di Montemorcino. Lì, lui si era iscritto ad un corso di teologia mentre lei faceva la segretaria. “Il mio stato è cambiato — affermò di fronte alle telecamere dopo essere stato inquisito — ma ho ribadito le medesime cose delle altre volte in cui fui ascoltato dagli inquirenti e nuovi elementi non sono emersi, se non qualche analogia del giaccone che hanno trovato a casa mia, quello presunto visto da testimoni, un comunissimo giaccone nero”. Alla domanda della giornalista che gli chiese se fosse stato lui ad uccidere la Marra, Bindella rispose semplicemente “no, e poi non verrei a dirlo a lei”. Secondo Anna Marra però, sorella di Sonia, Bindella avrebbe mentito. Anna ha parlato più di una volta di una infatuazione vera e propria da parte della sorella, tanto da chiedere a lui di procurargli dei test di gravidanza. Condividi