PERUGIA - “La Legge finanziaria 2010 ha azzerato i finanziamenti destinati alle comunità montane”. L’allarme arriva dalla conferenza stampa unitaria di Fai Cisl Umbria (Dario Bruschi), Flai Cgil Umbria (Massimo Venturini) e Uila Uil Umbria (Stefano Tedeschi), tenutasi questa mattina nella sala conferenze della Cisl di Perugia.
“In due anni da 5 milioni di euro siamo passati a zero –hanno spiegato i segretari- bloccando in pratica l’operato delle Comunità montane e del loro ruolo preventivo e di cura del territorio. Compito tra l’altro condotto dai nostri operai forestali in modo professionale: basti pensare che in termini relativi, l’Umbria rispetto alle altre regioni ha il numero più basso per quello che concerne gli incendi”.
A rischio 1500 posti di lavoro con le proprie famiglie: 635 dei quali sono operai forestali, occupati in una delle cinque comunità montane umbre, con contratto privatistico a tempo indeterminato. Massima attenzione, anche se visione più che realistica, per gli stagionali.
“Anche se non stiamo navigando certamente in acque sicure –hanno spiegato i segretari- i lavoratori stagionali saranno operativi per tutto il 2010; la nostra volontà è quella di incrementare loro le giornate da lavorare. Si ricorda che sono 51 le giornate da lavorare per riuscire a poter usufruire degli ammortizzatori sociali”.
Ad essere stato richiesto un incontro in Regione per trattare della questione, il prossimo passo sarà quello di coinvolgere anche le Province e l’Uncem. L’intento del sindacato di categoria è quello di coinvolgere più parti possibili in un percorso risolutivo comune. “Da evitare –hanno concluso i sindacati- le speculazioni politiche”.
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