SPOLETO - “La situazione della Casa di reclusione di Maiano di Spoleto è critica”. Lo denunciano i consiglieri provinciali di Perugia del Partito Democratico, Laura Zampa e Massimiliano Capitani, promotori di un Ordine del Giorno urgente con il quale invitano il Consiglio Provinciale, il Presidente della Provincia e la Giunta provinciale “a porre la massima attenzione al problema, anche prendendo contatti ed andando a visitare la struttura, per costruire con i soggetti interessati rapporti di collaborazione; favorire processi tesi alla richiesta presso le Autorità competenti di procedere ad atti volti al miglioramento delle infrastrutture ed all’integrazione degli organici del personale; investire sulla ricerca di percorsi paralleli che favoriscano la costruzione di misure alternative di prevenzione e recupero”.
La decisione di presentare tale documento nasce dalle ultime decisioni prese dall’Amministrazione Penitenziaria e dal Ministero di Grazia e Giustizia che prevedono il trasferimento di un notevole numero di detenuti in aggiunta al numero di quelli già ospitati – si legge -. Il piano di capienza regolamentare, prima fissato a circa 400 unità, ora è stato ampliato a 721 unità con la possibilità, con l’apertura di un nuovo reparto, di raggiungere le 750 unità.
Attualmente non ci sono variazioni di organico per il personale definito sulle iniziali 400 presenze di detenuti e che il personale è in questo momento sotto organico di circa 70 unità, mentre il numero dei detenuti è già aumentato a 521 unità.
La casa di reclusione di Maiano di Spoleto ospita circa 70 detenuti 41bis, soggetti per la loro pericolosità sociale a carcere duro, e 160 detenuti di alta sicurezza, numeri che andranno inevitabilmente in modo proporzionale e progressivo aumentando con l’aumento del numero complessivo fino a 750 unità.
Il problema del sovraffollamento – continua - specialmente in relazione al punto precedente, unito alla carenza di organico, potrebbe alterare quel delicato equilibrio costruito con grande professionalità, che "garantisce la massima sicurezza nel rispetto della dignità delle singole persone" e permette un positivo rapporto tra Istituzioni Carcerarie e Territorio.
Al di là del discorso degli organici si evidenzia una mancanza di fondi sia per le manutenzioni ordinarie ed il mantenimento dell’igiene, sia per l’acquisto di sussidi ai corsi scolastici e di formazione volti ai detenuti, sia per i percorsi di avviamento al lavoro, fondamentale elemento per un reale recupero.
Il Comune di Spoleto ha già deliberato in merito esprimendo "la propria preoccupazione per la situazione che si sta creando in Umbria e a Spoleto, dove le scelte che il Ministero sta compiendo rischiano di mettere in discussione un modello di integrazione tra la realtà carceraria e il territorio che è stata di esempio per importanti innovazioni in quanto il rapporto fin qui costruito con il contributo delle Istituzioni tra la Struttura e la Città ha garantito un importante clima di coesione sociale. La situazione attuale ed ancor più la futura se non si prenderanno importanti provvedimenti, destano estrema preoccupazione per la grave insicurezza che si verrebbe a determinare sia per gli operatori che per i detenuti anche in considerazione che il carcere è strutturato sotto tutti i punti di vista per 400 unità e quindi mancheranno spazi nelle stanze e per i servizi. Il Piano per il Sistema carcerario presentato dal Governo nei giorni scorsi, pur nel tentativo di arginare il problema del sovraffollamento e dell’emergenza nelle carceri, non offre soluzioni risolutive al problema, specialmente nell’immediato”.
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