''La salvaguardia del polo universitario di Terni è l'obiettivo che tutti i soggetti umbri devono porsi con chiarezza, a partire dal Senato accademico'' dell'università di Perugia. E' quanto affermano in una nota i deputati del Partito democratico Marina Sereni e Gianpiero Bocci.
''Non possiamo dimenticare - dicono Sereni e Bocci - che l'esistenza del polo scientifico e didattico di Terni non si configura come un semplice decentramento dell'offerta formativa ma è il frutto di un accordo di programma sottoscritto dall'università di Perugia, dalle amministrazioni locali e dal governo nazionale nel 2000 e rinnovato nel 2006, come parte di una più complessiva strategia di contrasto agli effetti della crisi industriale che ha colpito questa parte del territorio della nostra regione''.
Per i due deputati umbri, ''si dimostra fondata e sacrosanta l'opposizione ai tagli che il governo ha apportato ai fondi per l'università. Eravamo certi che non si sarebbero colpiti solo gli sprechi e le spese superflue ma che sarebbero state sacrificate e messe a rischio anche esperienze di indiscussa qualità come quella di Terni. La presenza dell'università a Terni è assolutamente strategica per la città e per l'Umbria e, soprattutto oggi, rappresenta un fattore di sviluppo e di risposta alla crisi in grado di costruire un futuro di maggiori opportunità per i giovani e per il territorio. La 'razionalizzazione' non può configurarsi come una semplice riorganizzazione interna dell'università di Perugia né può prescindere dalla salvaguardia della qualià raggiunta, dalle forti relazioni tra realtà produttive e gruppi di ricerca costruite in questi anni e dai forti impegni ed investimenti realizzati da Comune, Provincia e Regione. Riteniamo pertanto che, pur nel nuovo quadro normativo, sia assolutamente necessario riaffermare e consolidare il ruolo del polo universitario ternano e che sia indispensabile riconfermare ed aggiornare gli impegni già in passato sottoscritti anche giungendo ad un nuovo accordo di programma. Come parlamentari umbri del Pd siamo pronti a sostenere questa ipotesi e ogni altra iniziativa che potrà scaturire dall'incontro in programma per oggi tra le istituzioni del territorio, la Regione e l'università''.
FIORONISul problema interviene anche la senatrice del Pd Anna Rita Fioroni, membro della Commissione Industria, commercio e turismo, che ha annunciato di essere disponibile ad intraprendere tutte le iniziative necessarie a potenziare l'offerta formativa del polo universitario ternano, in appoggio alle istanze provenienti dalla comunità. Lo ha reso noto in un comunicato la stessa parlamentare in occasione dell'incontro di oggi tra istituzioni locali e Università.
''Non dobbiamo dimenticare - ha aggiunto la sen. Fioroni - che un'opera di razionalizzazione volta a valorizzare la qualità, se avviene in accordo alle vocazioni economiche dell'area riesce ad elevare la qualità dell'offerta formativa e la competitività del territorio al tempo stesso''.
FERRANTE “L’Università di Terni – dice invece sempre in una nota il senatore Ferrante -, una realtà che dal 1975 si è evoluta e consolidata, deve essere difesa e salvaguardata, trattandosi non di un semplice, generico decentramento, ma di un polo universitario consistente e significativo, che dà prestigio all’Ateneo multicampus umbro e all’intera comunità regionale. Alla luce della riduzione drastica dei fondi destinati al polo ternano chiedo al Ministro dell’Istruzione di istituire urgentemente un tavolo di concertazione con la Regione Umbria, il Comune e la Provincia di Terni e con tutti gli altri soggetti coinvolti per attualizzare gli accordi già in essere e di verificare la possibilità di stanziare un fondo straordinario alla Regione Umbria al fine di non vanificare lo straordinario patrimonio accumulato negli ultimi dieci anni nella provincia di Terni”. Il senatore nel giorno del Consiglio Comunale straordinario sul futuro dell’Università, dichiara di aver predisposto un’interrogazione parlamentare al Ministro della Pubblica Istruzione.
“In questi ultimi anni la città di Terni – continua il senatore del Pd - si è connotata quale luogo privilegiato di insediamento di un considerevole numero di Centri di Ricerca, alcuni interni all’Università degli Studi di Perugia, altri collegati ad Enti, Fondazioni e imprese, e grazie alle decisive intese istituzionali tutti Governi negli ultimi anni hanno garantito il proprio impegno nell’erogare le risorse necessarie al consolidamento del Polo Universitario della Provincia di Terni.”
“Un ridimensionamento dell’offerta universitaria è un’ipotesi inaccettabile, considerando anche che una scelta del genere avrebbe sicuramente una forte ripercussione economica, lavorativa e sociale sul territorio umbro, e in particolare su quello ternano e dunque sono certo – conclude Ferrante - che il senso di responsabilità farà da collante di tutte le forze politiche della regione, al di là dello schieramento politico, unite per salvaguardare l’importante patrimonio del Polo universitario ternano.”
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