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Il 2010 appena iniziato si preannuncia per il territorio di Terni un anno di forte sofferenza occupazionale. Lo dicono i dati raccolti dalla Cgil provinciale e presentati stamattina nel corso di una conferenza stampa: al 31 dicembre 2009 erano quasi 4mila i lavoratori interessati dal ricorso agli ammortizzatori sociali (tenendo conto soltanto delle realtà in cui il sindacato è presente), mentre nel corso dell'anno appena concluso il numero di addetti collocati nelle liste di mobilità (ex legge 236, quindi senza indennizzo) è quasi raddoppiato rispetto al 2008, passando da 365 a 602 unità. “Se aggiungiamo a questo quadro già pesante tutti quei lavoratori con contratti a termine non rinnovati o peggio, tutto il lavoro nero che è venuto meno, possiamo parlare davvero di un'emergenza occupazionale che non risparmia affatto il territorio ternano e che non è assolutamente prossima a concludersi”, ha detto Lucia Rossi, segretaria generale della Cgil di Terni, aprendo la conferenza stampa. Tre in particolare sono i settori strategici per il territorio che destano le maggiori preoccupazioni nel sindacato. Prima di tutto il metalmeccanico e quindi, naturalmente, il gruppo Ast ThyssenKrupp, che vale circa la metà del mercato nazionale dell'acciaio e “sulle cui difficoltà - ha sottolineato Lucia Rossi - leggiamo sui giornali e sentiamo voci che si rincorrono, ad esempio sull'esigenza di un maggiore contenimento dei costi, ma chiediamo con forza maggiore chiarezza a partire dalla prossima riunione della dirigenza con la Rsu di viale Brin”. C'è poi la chimica, altro asse portante del sistema produttivo ternano, che versa in uno stato sempre più grave. La Cgil di Terni sottolinea che il mantenimento del Polo ex Montedison, sul quale pesano le promesse non mantenute da parte del Governo nazionale (ovvero il mancato finanziamento dell'accordo di programma), resta una “priorità irrinunciabile”. Di qui l'idea lanciata dal sindacato: “Proponiamo di lavorare alla creazione di un centro di ricerca interno al polo chimico da realizzare con investimenti pubblici e privati e un ruolo attivo dell'Università”. E proprio l'Università è un altro punto nodale per la Cgil: “L'Ateneo – ha spiegato Lucia Rossi – deve essere uno dei protagonisti della discussione sullo sviluppo in questo territorio. Dunque, il Polo universitario ternano va implementato e vanno garantite le risorse necessario al suo sviluppo”. Ci sono poi altri elementi di forte preoccupazione: ad esempio – come ha spiegato Cipriano Crescioni, della segreteria provinciale – il fatto che nel settore dei trasporti, molte aziende stiano per esaurire le settimane di cassa integrazione ordinaria a disposizione, senza che si siano individuate soluzioni alternative per il futuro dei lavoratori coinvolti. Oppure la cooperazione sociale, dove i tagli al welfare imposti dal Governo rischiano di produrre conseguenze molto pesanti sui lavoratori. E infine, c'è il capitolo del commercio, con le difficoltà che interessano soprattutto la piccola distribuzione e l'esigenza, dunque, di rivitalizzare i centri storici, a partire da quello di Terni, anche attraverso “incentivi da parte del Comune, da indirizzare però verso le aziende che assumono personale a tempo indeterminato”. Sì perché la questione centrale resta sempre quella occupazionale: giovani e donne, così come le fasce di media età (40-50 anni) espulse dal mercato del lavoro e difficilmente riassorbibili, sono i veri soggetti colpiti dalle crisi e a loro, dice la Cgil di Terni, occorre dare risposte concrete. “Alla politica chiediamo proprio questo – ha concluso Lucia Rossi – ovvero di confrontarsi con questa situazione e di assumersi le responsabilità che le competono. Ci sembra, invece, che ci si attardi troppo nelle dispute elettorali per le regionali, quando bisognerebbe dedicare invece tutte le energie disponibili a cercare di intervenire per migliorare le condizioni di lavoratori e pensionati”. In chiusura di conferenza stampa il segretario organizzativo, Luigino Mengaroni, ha fatto il punto sul percorso congressuale che porterà la Cgil di Terni al suo congresso provinciale l'11 e 12 marzo. “Entro il 20 febbraio – ha spiegato Mengaroni – concluderemo un ciclo di circa 330 assemblee nei luoghi di lavoro e nelle leghe dei pensionati. Stimiamo che saranno coinvolti tra i 9 e gli 11mila iscritti. Una grande fase di partecipazione democratica – ha concluso Mengaroni - per un sindacato che si conferma in salute con oltre 31mila iscritti al 31 dicembre 2009, in leggera crescita sul 2008 nonostante la crisi”. Condividi