di
Riccardo Fidenzi e Simone Cennamo
La misura è colma. Anzi, verrebbe da dire l’opposto. Si è tornati alla normalità. Si perché da cinque anni ormai, la normalità è rappresentata da “spettacoli” come questi. La Spal gioca la partita giusta, contiene quando c’è da contenere e colpisce al momento opportuno: ci vuole poco per mettere al tappeto questa Ternana (quel che ci urta è doverla chiamare così), incapace di graffiare prima e di reagire poi.
Gli uomini di Domenicali sembrano anche essere disposti male in campo (qualche tifoso si chiedeva se Bertoli facesse l’ala e cosa ci facesse Concas in quelle zone del campo) e assolutamente fuori condizione (Confalone è ancora una volta apparso visibilmente in difficoltà ma evidentemente è insostituibile, perché per far posto a Di Deo è uscito Danucci).
Di dilungarci sulla cronaca non ci pare proprio il caso né abbiamo fegato, c’è poco da raccontare. I rossoverdi, che a tratti, nel primo tempo, hanno manovrato bene, si sono resi pericolosi in tre occasioni con Noviello (che davanti al portiere spara fuori) e Tozzi Borsoi (prima con un colpo di testa velenoso sotto la traversa, poi con un tiro da dimenticare quando il gol sembrava già fatto). C’è poco altro da dire se non che la Spal (che doveva andare in vantaggio a inizio ripresa dopo un batti e ribatti in area) ha trovato il gol al 79° con Cipriani su assist di Bazzani: l’ex Perugia mette in mezzo rasoterra e per la sua spalla è un gioco da ragazzi infilare a due passi da Visi.
Il resto è un copione: Ternana frastornata che negli ultimi dieci minuti ci propina uno spettacolo veramente triste. Alla fine i riflettori illuminano un Liberati semi vuoto che si alza tutto in piedi per fischiare questa squadra “smarrita”. I cori della curva non lasciano scampo (“vergonateve, vergognateve” è il più scandito e gettonato). Quel che prima era paura da oggi è consapevolezza: il campionato finirà come tutti gli altri, almeno a nostro giudizio. Con lo stadio deserto e una squadra circondata dall’indifferenza della città. Non ci sono le condizioni per sperare in una miracolosa inversione di rotta ed è anche per questo che nonostante la classifica, qualche centinaio di ternani si è raccolto davanti ai cancelli degli spogliatoi per contestare.
Una contestazione feroce, decisa, senza risparmiare nessuno. Il pullman con a bordo i rossoverdi è potuto uscire (super scortato) soltanto alle 18, dopo un’ora e mezza in cui i tifosi non hanno mai mollato le recinzioni per gridare tutta la rabbia. Peccato: tra due settimane arrivano i rivali del Verona. Era bello vedere un “Liberati” affollato per assistere al big match della Lega Pro girone B. Ma ai tifosi questo non è consentito (per l’ennesima volta): che Ternana vai vedere? Quel che resta di essa?
TERNANA: Visi; Bertoli, Borghetti (45° Di Dio), Tedeschi, Angelucci; Concas, Danucci (63° Di Deo), Confalone; Noviello (68° Lacheheb); Alessandro, Tozzi Borsoi. A disposizione: Cunzi, Del Grosso, Costantini, Cori.
All. Domenicali.
SPAL: Capecchi; Ghetti, Zamboni, Lorenzi, Cabeccia; Quintavalla, Schiavon, Migliorini (65° Bedin), Valtulina (58° Rossi); Bazzani (Bortel 83°), Cipriani.
A disposizione: Ioime, Licata, Marongiu, Laurenti.
All. Notaristefano.
ARBITRO: Giacomelli
MARCATORI: Cipriani 79°
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