Le primarie e la scelta del candidato presidente per la Regione Umbria suscitano, come abbiamo visto anche oggi, un ampio dibattito. E in risposta al nostro articolo di ieri che faceva il punto sulla giornata ci arriva la presa di posizione del senatore Ceccanti, coestensore dello statuto Pd e "appassionato di primarie".
Caro Direttore di “Umbria Left”,
quale appassionato di primarie e coestensore dello Statuto del Pd mi capita
in questi giorni di seguire anche il suo sito, oltre ad analoghi altri dell’
Umbria e della Puglia, i luoghi in cui la celebrazione di questo importante
appuntamento democratico appare più vicina.
Leggo dal suo ultimo editoriale che il collega senatore Mauro Agostini
sarebbe un giapponese perché, anche sulla base delle dichiarazioni di un
autorevole esponente del Pd regionale, non terrebbe conto del Regolamento
regionale che prevede, in caso di candidatura unica, un ritorno in Assemblea
per valutarne la rappresentatività a maggioranza assoluta e, in caso negativo,
un accantonamento delle primarie, sostituite da altra consultazione
democratica. Ho avuto negli scorsi il giorni il testo del Regolamento e trovo
effettivamente tale norma all’art. 5-bis.
Il collega Agostini non mi sembra però un giapponese anche e soprattutto
perché non è affatto scritto in giapponese lo Statuto nazionale del Partito
Democratico, il quale, in caso di candidatura unica, non consente affatto in
nessun modo una tale scelta di aggiramento delle primarie.
Esso, infatti, all’articolo 18 comma 8 afferma solo che “Non si svolgono le
elezioni primarie nel caso in cui, nei tempi prescritti dal Regolamento, sia
stata avanzata una sola candidatura alla carica oggetto di selezione”, non
prevedendo alcun ritorno in Assemblea per il semplice fatto che, come si
capisce benissimo dalla lettura degli articoli da 18 a 20 nel loro insieme, all’
Assemblea spetta solo l’indizione delle primarie e, a seguire, il varo delle
regole per renderle concretamente possibili.
Se il candidato che si è presentato regolarmente, è unico, egli (che ha
esercitato il diritto alla candidatura alle primarie solennemente stabilito
dall’articolo 4 comma b dello Statuto) diventa necessariamente il candidato del
Pd.
Il regolamento, che è subordinato alle norme statutarie e che ha la funzione
di applicarle, non ha il potere di annullare un diritto che è maturato con la
presentazione regolare della candidatura.
Tenendo conto della specifica vicenda che ha portato all’annullamento dell’
altra candidatura, verificata come irregolare, si può certo provvedere a
riaprire i termini per ulteriori candidature, ma non ad aggirare i diritti
statutari già esercitati regolarmente.E’ tutto molto chiaro e scritto in italiano, non in giapponese
LA RISPOSTA DI DANIELE BOVI Caro senatore, nella speranza che tornerà a leggerci presto non le sarà difficile notare come questo sito usi spesso l'arma dell'ironia per raccontare le cose della politica, altrimenti noiosissime e incomprensibili per l'uomo comune, di questa regione. Il fatto che io abbia definito (simpaticamente appunto) il suo collega senatore Mauro Agostini "l'ultimo giapponese" non è di certo cosa che ne sminuisce la sua nobile battaglia per il rinnovamento dell'Umbria. Ho chiamato Agostini l'ultimo giapponese semplicemente costatando i fatti umbri che lei sicuramente conoscerà a menadito. Fatti che dicono che nel gruppo dirigente democratico umbro le primarie non le vuole più nessuno. Tanto che una delle ultime segreterie (presente Davide Zoggia) ha stabilito che le primarie non erano più all'ordine del giorno e che la via da seguire fosse appunto quella della ricerca di un candidato condiviso bypassando i gazebo. Che poi quella strada a vostro giudizio, come ha ribadito anche l'onorevole Verini, sia fallita in partenza non è cosa che ci riguarda. E non ci riguarda nel senso che non è nostro compito trovare la soluzione all'ingarbugliata vicenda: noi facciamo i cronisti, non i dirigenti di partito. La soluzione spetta a voi trovarla. Ecco perché, nel constatare la "solitudine" di Agostini nel volere le primarie all'interno del gruppo dirigente umbro, ho deciso di accostargli l'immagine (scherzosa!) dell'ultimo giapponese.
Daniele Bovi
Domenica
17/01/10
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