La segreteria Bersani è stata finora caratterizzata da ''ambiguità e doppiezza''. Arturo Parisi, da sempre uno degli osservatori più schietti e lucidi delle vicende del Pd, in una intervista al 'Resto del Carlino' ribadisce il proprio giudizio duro sulla linea del leader del Pd. ''Da Bertinotti in poi - sottolinea l'ex ministro - vedo troppe separazioni consensuali, stipulate con troppa leggerezza. Non è stata l'uscita di Carra a scandalizzarmi, quanto la sua motivazione: 'Vado nell'Udc per realizzare il disegno di D'Alema e di Bersani'. E' un disegno lontanissimo da quello su cui è nato il Pd, e non e' stata contestata''. Parisi spiega: ''Mi attendevo che il segretario la respingesse con sdegno e comunque con passione, ha preferito invece un freddo rispetto. E' inquietante''. Parisi attacca anche l'alleanza con l'Udc. ''Se si trattasse di un'alleanza strategica - sottolinea - che muove dalla profonda crisi del Paese sarei apertissimo ad ogni confronto, compreso Casini. Ma qui siamo di fronte a un progetto fondato solo su convenienze occasionali, che scardina l'identità del partito e fa un danno enorme al Paese''. Secondo il parlamentare del Pd, infatti, questo ''distrugge il bipolarismo e riapre la prospettiva di quella democrazia consociativa che è stata la causa del disastro della Prima Repubblica''. Altra critica è quella per ''l'abbandono delle primarie, come si è visto con le candidature per le regionali. Un abbandono nascosto, affidato alla pratica dei fatti compiuti, mentre a parole si continua a proclamare che le primarie sono un valore fondativo del Pd''. Condividi