Pubblicato dall’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica di Perugia l’avviso pubblico per l’individuazione di immobili da destinare alla locazione a canone concordato. L’Ater quindi cerca alloggi di nuova o vecchia costruzione, abitabili e liberi, all’interno del territorio comunale di Perugia, messi a disposizione da proprietari ai quali andrà un contributo una tantum di 1500 euro, più la garanzia della gestione del rapporto di locazione da parte della stessa Azienda. Vantaggi anche per gli inquilini, che avranno la possibilità di sostenere un canone di affitto più basso rispetto a quello di libero mercato. La finalità del bando è quella di consentire a soggetti più svantaggiati di accedere al bene “casa”, in base alla strategia, prevista dalla giunta regionale con il Piano triennale di edilizia residenziale pubblica 2008/2010, del “Fondo regionale per l‘affitto“. Da palazzo Donini sono stati stanziati infatti 4 milioni e mezzo di euro (da dividere tra le province di Perugia e Terni) da destinare ai contributi per la locazione. “Quello messo in atto da Regione e Ater provinciali – ha ribadito l’assessore regionale alle politiche abitative, Damiano Stufara - è uno strumento innovativo, che in questa fase è sperimentale e si aggiunge a quanto tradizionalmente facciamo sul campo dell’edilizia sociale. L’obiettivo è dare risposta a una fascia ben precisa della popolazione regionale: quella che vive una sorta di paradosso, avendo un reddito troppo elevato per vedersi affidata una casa popolare, ma assolutamente insufficiente per sostenere un affitto a prezzi di libero mercato. Quindi abbiamo strutturato un fondo attraverso il quale le Ater provinciali andranno a recuperare, in collaborazione anche con le associazioni di proprietari, alloggi per i quali i proprietari si impegnano ad affittare ad un canone concordato. Le Ater segnaleranno le famiglie che, con una procedura di evidenza pubblica, ne faranno richiesta, anche per far incontrare domanda e offerta. L’incentivo per il proprietario, infine, serve proprio per fargli scegliere il canone concordato, che in media è di circa il 35-40% in meno rispetto a quello di libero mercato”. “Perché abbiamo deciso di stanziare questi 4,5 milioni per il fondo piuttosto che per costruire nuove case? Perché se avessimo investito questa cifra (come gli altri 90 milioni stanziati per la parte tradizionale in questo triennio) in nuovi alloggi, ne avremmo realizzati più o meno 50. Mentre, in questo modo, contiamo di dare risposta a circa 500 famiglie, in un rapporto di 1 a 10 che certamente favorisce meglio la risposta al fabbisogno abitativo”. Per quanto riguarda l’aspetto organizzativo, “l’Ater dopo la pubblicazione del bando, aperto e senza termini – ha spiegato il presidente dell’Ater di Perugia, Furio Benigni -, ha attivato due numeri telefonici specifici per chi voglia mettere a disposizione i propri immobili non affittati. Attivi dalle 8 alle 19, serviranno anche per richiedere maggiori informazioni al nostro personale. Un’attività, comunque, che non va in alcun modo ad interferire con le agenzie immobiliari, perché noi ci riferiamo ad una fascia di popolazione che al momento attuale non può rivolgersi a loro, non riuscendo a pagare un affitto a canone di libero mercato”. Condividi