PERUGIA - "La qualita' amministrativa dell'Umbria, evidenziata nell'ultimo decennio anche dall'esperienza del Patto per lo sviluppo e l'innovazione, e' radicata nel modo di intendere il governo della cosa pubblica nato negli '60". Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, concludendo a Perugia il convegno di presentazione del volume 'L'Umbria in Parlamento. Atti dei dibattiti parlamentari del 1960 e del 1966', pubblicato nella collana 'Aur Volumi' e promosso dalla Regione Umbria e dall'Agenzia Umbria Ricerche. A giudizio della Presidente il Patto per lo sviluppo ha permesso di evitare i due opposti pericoli del consociativismo e del neocorporativismo grazie alla messa in sinergia del pubblico e del privato. "Un metodo valido per consentire all'Umbria - ha detto Lorenzetti - di affrontare con successo le sfide del futuro che impongono ulteriori innovazioni di qualita', a partire dal cosiddetto federalismo fiscale". "Anche negli anni '60 - ha poi ricordato la presidente - il rifiuto dell'assistenzialismo, l'assunzione di responsabilita' diretta delle classi dirigenti umbre e l'adozione della programmazione come prassi permanente sono state le basi su cui si sono costruite le scelte successive di governo dell'Umbria, oggi contenute nei termini di concertazione, politiche integrate di sviluppo, qualita' e innovazione". C'e' tuttavia per Lorenzetti una differenza determinante rispetto all'Umbria di cinquanta anni fa dettata dall'affermazione, progressiva nel tempo, di una identita' economica' della regione che negli anni trattati nel libro si presentava con "un sistema produttivo industriale non identificato e identificabile, troppo frammentato. Oggi invece l'Umbria - ha concluso - e' una regione piccola, ma non debole". Nella presentazione al volume il presidente dell'AUR, Claudio Carnieri, esamina in particolare le culture politiche, nazionali e regionali e le loro dinamiche, nell'epoca trattata nel libro. Condividi