di Andrea G. Cammarata (da
www.dazebao.org)
Mafia, Camorra e 'Ndrangheta non sono solo un problema del Bel Paese, esse si sono internazionalizzate colonizzando tutto il globo, dal Sud America all'Australia. Le catene di ristoranti all'estero, l' eco-mafia, il controllo delle merci contraffatte provenienti dalla Cina e l'assoggettamento delle griffe di alta moda sono un quadro della Camorra già presentato da Roberto Saviano in "Gomorra".
La ramificazione mondiale della criminalità organizzata è oggetto del libro di Francesco Forgione "Mafia Export", pubblicazione recente di Baldini e Castoldi. La 'Ndrangheta sta spodestando Cosa Nostra e controlla il traffico della droga dal Venezuela, Colombia, Cile, traghettandola verso l'Africa o la Spagna per poi gestirne il traffico e i ricavi in Italia, Olanda, Germania. C'è spazio anche per gli ex galeotti australiani, "Australian 'Ndrangheta" (Rubettino Editore) prende spunto dalla missione svolta in Australia nel '98 da Nicola Calipari - 007 italiano-, offre uno squarcio sulla presenza della 'Ndrangheta nel continente australiano, se ne sono occupati Enzo Ciconte e Vincenzo Macrì, scrittori storici dell' anti - mafia. Ciconte è anche autore di un libro, ormai introvabile, "Mafia Camorra e 'Ndrangheta in Emilia Romagna" (Panozzo editore).
La Mafia oltrepassò i confini, prima della Sicilia e poi del Sud Italia, già negli anni '60, lo fece anche grazie allo Stato che promulgò una legge molto discussa: il domicilio coatto, un soggiorno obbligato che di fatto trasferì innumerevoli mafiosi al Nord dando vita a quella che è diventata un' inarrestabile colonizzazione, con conseguenze inquietanti, per dirne un paio, il comune di Bardonecchia nel '95 fu sciolto per mafia, mentre il quartiere Pilastro di Bologna in quegli stessi anni fu definito dalla commissione antimafia, territorio controllato militarmente da Cosa Nostra. Oggi la criminalità organizzata non conosce confini, ma ovunque prevale un comportamento negazionista o minimalista, ne dà dimostrazione il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che di recente avrebbe “strozzato”, a partire da Placido, protagonista de ‘La Piovra’, "tutti quelli che con libri e film sulla Mafia ci fanno fare una brutta figura all'estero". Il Cavaliere ha persino ridotto la Mafia ad una delle sue solite barzellette. Solo 'Ndrangheta e Cosa Nostra producono un fatturato annuo che va dai 120 ai 180 miliardi di euro, un giro di affari superiore alla somma del Pil di tre stati europei messi insieme, Croazia, Estonia e Slovenia. Quella che è da considerarsi una vergogna per lo Stato italiano, è stata invece espressamente agevolata con lo scudo fiscale, che ha permesso un condono generale per beni e tesori mafiosi custoditi nei paradisi fiscali.
Gli stati europei, al contempo, fanno poco o nulla per contrastare questo vero e proprio cancro, se si pensa che in Germania non esiste neppure il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Eppure l'Ndrangheta ha già fatto scorrere parecchio sangue in territorio tedesco. In Spagna e Olanda il mercato degli stupefacenti, quasi interamente gestito dalle cosche malavitose del Sud Italia, cresce di anno in anno, mentre la Svizzera, extra-europea, non ha mai cessato di fare da tesoriere, attraverso il suo sistema bancario, dei capitali mafiosi. Ma la società civile, la magistratura, le forze dell'ordine tentano ancora di reagire a questo sistema. Lo fanno mettendo a repentaglio la propria vita, quella della propria famiglia, spesso con stipendi da fame, o addirittura gratuitamente. Eroi, come nel caso degli uomini della scorta di Paolo Borsellino, morti in difesa del nostro Paese, ma non solo.
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