costruzioni.jpg
PERUGIA - In uno scenario dominato dall'incertezza, per il settore delle costruzioni l'uscita dalla crisi e' ancora lontana. E' quanto emerge dal Rapporto congiunturale 2009 di Cna Costruzioni e Impianti Umbria. Gli indicatori, costruiti su base trimestrale, non evidenziano segnali di ripresa e le imprese esprimono ancora valutazioni di forte preoccupazione per i ridotti livelli di attivita', per l'assottigliarsi del portafoglio ordini ed per un credito ancora poco ''amico''. Nello specifico - riferisce una nota della Cna - le stime di Cna Costruzioni evidenziano una drastica riduzione, pari all' 86%, degli investimenti. In pratica solo il 4% del campione contattato ha investito nel corso del 2009. Nel 2010, secondo le previsioni di Cna Costruzioni Umbria, la flessione potra' ancora essere di notevole entita' in particolar modo per gli impiantisti che, dopo una sostanziale tenuta, stanno ora cominciando a pagare l'onda lunga della crisi, condizionati dalla forte contrazione delle iniziative cantierizzate nell''ultimo anno dal rallentamento dei cantieri gia' in corso, dovuto principalmente alle difficolta' di accesso al credito. Tornando al Rapporto, le imprese edili esprimono forti preoccupazioni anche in merito al calo dei livelli di attivita' e del portafoglio ordini, in incremento solo nel 14,2% dei casi. Il 40% infatti registra una contrazione alla voce ''ordini, produzione e fatturato''. Sostanzialmente stabile (53%) la tenuta del lavoro: addetti, ore lavorate e straordinari. Ma anche su questo fronte occorre evidenziare che la diminuzione di queste voci resta comunque pesante e pari al 40%. Non va meglio sul fronte del credito. In un anno sono piu' che raddoppiati i tempi di incasso dei crediti commerciali. C'e' infine un peggioramento del 56% delle condizioni di accesso al credito e delle condizioni dei tassi di interesse praticati (80%), delle garanzie richieste(31%) e dei tempi di concessione (40%). ''Si e' passati dalla preoccupazione per le ripercussioni che la crisi economica e finanziaria avrebbe potuto avere sullo sviluppo delle attivita', alla verifica nei fatti delle sue conseguenze sull`economia reale'', ha commentato Leonello Antonelli, presidente Cna Costruzioni e Impianti Umbria. ''Negli ultimi mesi - ha osservato - le imprese hanno verificato gli effetti della stretta creditizia e del calo della fiducia delle famiglie e delle imprese. A questo si aggiungono i minori impegni di spesa da parte delle pubbliche amministrazioni ed i ritardi sul fronte dei lavori eseguiti''. Queste le proposte della Cna: ''individuare rapidamente misure anticicliche; rilanciare a livello locale le opere pubbliche, specie quelle di piccole dimensioni e allentare il Patto di stabilita' che di fatto impedisce ad enti e Comuni di varcare certe soglie di indebitamento, bloccando percio' di conseguenza i pagamenti alle imprese che hanno gia' eseguito i lavori. Un'ultima richiesta per un rilancio dell'edilizia: prevedere incentivi per chi acquista abitazioni con maggiore efficienza energetica, sul tipo di quel 55% che esiste gia' per analoghi interventi dell'usato''. Condividi