PERUGIA - Avremmo auspicato che ASAD fosse andata agli onori della cronaca per ciò che in tutti questi anni ha creato e ha contribuito a creare nell’welfare della nostra regione e avremmo voluto che la Cgil, invece di parlare della dirigenza di ASAD in senso negativo (.. folta dirigenza..) avesse voluto evidenziare la correttezza estrema nei confronti dei soci che ci ha sempre caratterizzato per quanto attiene la piena applicazione del ccnl e il rispetto delle regole in senso lato in uno scenario ove tutto ciò è tutt’altro che scontato. La cooperativa sociale ASAD da oltre 30 anni opera nel territorio della provincia di Perugia gestendo servizi socio-assistenziali-sanitari ed educativi rivolti ad anziani, disabili, persone con disagio psichico e minori dando occupazione a circa 560 soci. Nel territorio di Gualdo Tadino da circa 20 anni gestisce il servizio socio assistenziale presso la casa di riposo EASP attraverso il lavoro di decine di operatori che con dedizione e motivazione hanno contribuito, quotidianamente,a fornire un servizio di qualità nei confronti degli ospiti. A novembre 2009 l’Easp ha pubblicato un bando di appalto nel quale, a differenza del passato, veniva richiesta la gestione completa (tranne il servizio infermieristico) della struttura per anziani. ASAD, visto la storicità di questo servizio, per continuità e soprattutto per salvaguardare il lavoro dei propri operatori ha deciso, malgrado il “contenimento” della base d’asta, di partecipare, cogliendo nel capitolato d’appalto numerose opportunità future di sviluppo del servizio stesso. Questo bando non prevedeva il “riutilizzo”immediato di alcune figure (n.5 operatori) pertanto dal 1 gennaio con l’aggiudicazione del servizio ASAD si è trovata immediatamente a dover collocare “fuori easp” detti soci-lavoratori che non avevano possibilità di riutilizzo nel socio-assistenziale perché aventi altra qualifica. Non potendo essere ricollocati nemmeno in altri settori lavorativi della cooperativa e in attesa di ricollocazione all’interno dell’EASP attraverso il concretizzarsi degli altri progetti innovativi, così come comunicato anche dal Presidente di detto ente in un articolo pubblicato ieri, mercoledì 13 gennaio, (mensa EASP aperta al territorio, taxi sociale e centro formativo) la cooperativa ASAD ha incontrato (come è tenuta a fare) i propri soci per informarli su quanto stava accadendo e sulla possibilità di ricorrere allo strumento della cassa integrazione in deroga per far fronte a questo momento di crisi economica e lavorativa temporanea. E’ assolutamente fuori luogo ipotizzare parallelismi con la crisi strutturale della Merloni, come la CGIL ha fatto alcuni giorni orsono. Le difficoltà economiche e finanziarie che da tempo stanno interessando il mondo della cooperazione hanno fatto sì che la cooperativa maturasse da subito la possibilità del ricorso alla cassa integrazione in deroga in quanto, vista la contrazione dei servizi e i tagli nel sociale anche nella restante parte del territorio in cui ASAD opera, era evidente l’impossibilità della ricollocazione dei soci in questione. Abbiamo ritenuto prioritario prima ancora di incontrare il sindacato informare i soci di ciò che stava accadendo. Condividi