PERUGIA - “Nell’anno della crisi e della stagnazione, l’Arusia ha intensificato l’attività a sostegno degli operatori grazie alle numerose opportunità del Piano di sviluppo rurale che ha permesso di assegnare, distribuiti in varie misure, poco meno di 25 milioni di euro”: per Adolfo Orsini, amministratore unico dell’Agenzia umbra per lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura, sono i numeri a parlare delle politiche portate avanti in uno scenario carico di incertezze e di competitori. Lo riferisce un comunicato dell’”Arusia”.
Nella conferenza stampa di fine anno, Orsini ha ribadito come “sperimentazione ed assistenza tecnica siano state finalizzate anche nel 2009 all’innalzamento dei livelli qualitativi dei processi e delle produzioni regionali, oltre ad una fondamentale azione di supporto nella attuazione delle misure del ‘Psr’ di sostegno al settore agricolo ed agroalimentare regionale.
Il settore agroalimentare si trova a confrontarsi con una globalizzazione che pone le aziende regionali in competizione in un sistema internazionale, pertanto diventa essenziale affermarsi in termini di qualità dei prodotti, di tracciabilità e di garanzia organolettica e igienico-sanitaria delle produzioni” ha aggiunto l’amministratore sottolineando l’apporto organico di Università, Parco tecnologico agroalimentare e “Cra” (Centro di ricerca per l’olivicoltura e l’industria olearia) nelle azioni a sostegno di olivicoltura, vitivinicoltura, frutticoltura, coltivazioni integrate.
“L’olivicoltura è il nostro fiore all’occhiello per gli interventi - ha spiegato Orsini - perché in questo settore abbiamo promosso l’ammodernamento dei processi anche attraverso iniziative di livello nazionale come la Giornata della raccolta meccanizzata. Dal punto di vista della produzione, invece, è stata approfondita la caratterizzazione chimico-fisica ed organolettica degli oli monovarietali regionali. Stiamo tentando di sperimentare la risposta dell’olivo nelle zone non tradizionalmente vocate, valutando l’adattabilità alla nostra regione di tecniche di coltivazione innovative (oliveti superintensivi) in grado di favorire la precocità di produzione e la meccanizzazione delle operazioni colturali”.
Nella vitivinicoltura, continua il comunicato dell’”Arusia”, sono in corso attività volte alla caratterizzazione e valorizzazione di vitigni locali, con particolare riferimento al Pecorino di Norcia, al Moscato di Nocera, all’Uva Cornetta e si sta avviando il recupero di alcune varietà tradizionali dell’Alto Tevere, una zona, insieme alla Valnerina, dove si sta provando ad estendere l’area di diffusione.
Le attività di campo sono integrate da prove di microvinificazione condotte presso la cantina sperimentale di Orvieto, in collaborazione con il Centro Servizi per la vitivinicolturale, l’una e l’altro impegnati a migliorare alcune uve bianche come Grechetto, Chardonnay e Trebbiano e il vitigno rosso il Ciliegiolo. Inoltre, si stanno realizzando prove per la vinificazione di vinsanto e di un vino passito dall’uva Moscato di Nocera.
Nella frutticoltura, prosegue ancora il comunicato dell’”Arusia”, è stato avviato un programma di valutazione e caratterizzazione della Pesca di Montecorona, i cui risultati, ancora provvisori, si preannunciano interessanti circa la possibilità di rilanciare la coltivazione di questa varietà tradizionale dei territori umbri. Per quanto riguarda le coltivazioni erbacee l’attenzione si è concentrata su grano tenero e duro, orzo e girasole.
“Un progetto ormai entrato a regime è il ‘Sua’, il Suino ibrido umbro, che costituisce una eccellenza in ambito zootecnico e, grazie alla recente strutturazione della filiera, anche in ambito agroalimentare” ha dichiarato Orsini, specificando come “la selezione del suino ibrido umbro e la messa a punto di un manuale per l’allevamento all’aperto hanno spinto varie aziende si sono indirizzate verso questa tipologia di allevamento, chiedendo di entrare a far parte della filiera promossa dall’Arusia con la Società Agricola Consortile Suino Umbria Allevato all’Aperto Sua e la Profumi e Sapori dell’Umbria s.r.l. Soc. Agricola di Filiera per la produzione di prodotti freschi e stagionati derivati esclusivamente da Suini Umbria allevati in stabulazione intensiva”.
Rispetto ai piani di tutela e prevenzione, il Servizio fitosanitario gestito da “Arusia” ha prodotto circa 650 certificati, emessi nel 2009 per merci in export verso Paesi extra Unione Europea, e di informazione per emissione dei bollettini di difesa fitosanitaria riguardanti la vite e l’olivo. L’attività di sperimentazione in campo di agrofarmaci per la definizione di tecniche e linee di difesa dalle avversità delle piante, è detto inoltre nel comunicato, si è affiancata al monitoraggio sull’utilizzo dei prodotti e alla formazione attraverso la realizzazione di campi prove sperimentali e l’aggiornamento dei disciplinari di produzione integrata (ditte produttrici e strutture pubbliche), di prossima pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria.
“Una partita molto importante è il Piano di sviluppo rurale che progressivamente sta aumentando le risorse a favore di operatori e ammodernamento del comparto – ha detto ancora Orsini - L’Agenzia ha provveduto alla liquidazione alle aziende di premi pari 24.952.390,38 euro, suddivisi tra 6664 soggetti. Imponenti anche gli acconti sulle scadenze 2009 che superano i 20 milioni, mentre si arriva a oltre 54 milioni di euro, destinati ad ammodernamento delle aziende e accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali, per le domande del 2009".
"Altri contributi gestiti dall’Arusia, continua il comunicato, hanno riguardato la valorizzazione dell’apicoltura e dei suoi prodotti (180mila euro circa), la pesca e l’acquacoltura (circa 600mila euro).Circa 4 milioni circa sono stati messi a disposizione di 45 aziende del settore bieticolo-saccarifero, e 141mila euro sono andati a tre progetti sul tabacco Virginia Bright in Umbria, senza dimenticare le pratiche per le duecento aziende regionali titolari di quote latte.
“In questi anni ‘Arusia’ ha sviluppato l’informatizzazione dei servizi in linea con le politiche di semplificazione amministrativa e snellezza delle procedure” ha concluso Orsini, per il quale “oggi siamo in grado di prescindere dalla documentazione su carta. Utenti pubblici e privati gestiscono tramite internet le domande di aiuto (compilazione, istruttoria, nulla osta, rendicontazione, liquidazione anticipazioni, liquidazione saldo, compresi gli adempimenti del Psr) grazie al Servizio informativo agricolo nazionale e regionale”.
Nel 2009 sono state implementate le procedure informatiche per la compilazione in rete dei Piani di Utilizzazione Agronomica (“Pua”): ne sono arrivati 2.821 riferiti a zone vulnerabili e 52 riferiti a zone non vulnerabili. È stato poi avviato un progetto per la realizzazione di un Sistema per la gestione delle informazioni georeferenziate per l’analisi del patrimonio agricolo regionale dell’Umbria con l’obiettivo di realizzare una infrastruttura di dati territoriali e cioè di un insieme di tecnologie, metodi, politiche ed accordi istituzionali tesi a facilitare la disponibilità, l’omogeneità e l’accesso a dati geospaziali. Di questo nuovo strumento, conclude il comunicato, “Arusia” parlerà in un convegno in cui sarà evidenziato il possibile utilizzo del sistema ai fini della gestione del Piano di Sviluppo Rurale.
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