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Rosaria Parrilla Un corso sulla nuova normativa e sull’impatto sulle autorità d’ambito e sui gestori umbri “La riforma dei servizi pubblici locali con l’art.15 della legge n. 166/2009”. È stato questo il tema del corso formativo indirizzato ai pubblici amministratori e organizzato dal Consorzio della scuola umbra di amministrazione pubblica, in collaborazione con i quattro Ambiti territoriali integrati dell’Umbria, che si è svolto nella sede di Villa Umbra, giovedì 14 gennaio. L’incontro, aperto da Alberto Naticchioni, amministratore unico del Consorzio, ha avuto come obiettivo principale una riflessione sulla nuova normativa e sull’impatto che questa può avere sulla realtà umbra nell’ottica delle autorità d’ambito e dei gestori dei vari servizi. Un modo, dunque, per discutere sulle possibili soluzioni da prendere affinché si possa garantire un servizio migliore e per consentire una maggiore tutela dei cittadini in materia anche di costi contenuti dei settori presi in considerazione. Relatori del corso sono stati Fausto Galilei, direttore Ati 3 dell’Umbria, che ha affrontato il tema, appunto, dell’impatto della riforma sulla realtà umbra, Roberto Camporesi, componente della commissione “Governance delle partecipate” e consulente enti locali e società partecipate, che ha dato chiarimenti su l’“Art.15 L.166/09 Aspetti generali e nuova disciplina dell’affidamento in house”, e l’avvocato Marco Mariani, intervenuto su “Il regime transitorio riferito agli affidamenti in essere e le prime gare. Le novità nel settore gas”. “L’Umbria arriva preparata a questo appuntamento – ha precisato Fausto Galilei -, perché è stata tra le prime regioni d’Italia ad attuare con la legge regionale numero 23 del 2007 la riforma istituzionale a livello endoregionale, che ha previsto l’abolizione di numerosi enti intermedi tra Regione e Comuni, con una diminuzione anche dei costi, e creando solo quattro enti di ambiti territoriali integrati che si occupano di programmazione, controllo e tariffe, nei settori che riguardano i rifiuti ed il servizio idrico. Quindi una riforma regionale che ha anticipato il legislatore di due anni”. “Per quanto riguarda la riforma sui servizi pubblici locali bisogna fare delle scelte importanti – ha aggiunto il direttore Galilei -, perché alcune realtà gestionali, come quelle dell’acqua e dei rifiuti, sono conformi alla nuova normativa, in quanto hanno già effettuato delle gare d’appalto. Altre ancora no, ma dovranno farle. Quindi oggi si discute di questo per introdurre il percorso migliore e per trovare delle soluzioni idonee a garantire una maggiore qualità del servizio con un’attenzione particolare al consumatore, attraverso delle tariffe contenute, soprattutto per le fasce più deboli della società. E possiamo affermare che da questo punto di vista l’Umbria è all’avanguardia, perché ci sono già dei provvedimenti importanti, nei settori dell’acqua e dei rifiuti, tramite agevolazioni tariffarie per le famiglie più svantaggiate”. Finalità della normativa, quindi, è quella di favorire la più ampia diffusione dei principi di concorrenza, libertà di stabilimento e libertà di prestazione di servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione di servizi di interesse generale in ambito locale. E di assicurare un adeguato livello di tutela degli utenti secondo i principi di sussidiarietà, proporzionalità e leale cooperazione. La legge numero 166\2009, infine, regolamenta anche il settore del gas. “A partire dal 2011-2012 tutti gli enti locali dovranno far partire le gare per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas –ha concluso l’avvocato Mariani-. Nei prossimi mesi è previsto che vengano stabiliti dei bacini di gara ottimali, per consentire delle gestioni unitarie del servizio di distribuzione del gas e poi, all’interno di questi bacini, il Comune più popoloso o la Provincia bandiranno una gara per l’affidamento del settore. In questo modo sarà possibile avere un migliore servizio a costi bassi per gli utenti”. Condividi