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E' sospettato di avere intascato la metà dei guadagni di un transessuale, trovato morto ieri a Perugia, che si prostituiva in una casa a lui affittata un cinquantaduenne originario di Lecce sottoposto a fermo dalla squadra mobile del capoluogo umbro. Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione i reati ipotizzati a suo carico. Proseguono intanto gli accertamenti sulla morte del transessuale, un trentenne argentino. Secondo l'ipotesi degli investigatori a ucciderlo potrebbe essere stata una dose eccessiva di droga assunta insieme ad alcolici. Il cadavere del transessuale è stato trovato nella notte tra martedì e ieri in un appartamento all'ottavo piano di una palazzina di via Gallenga. Indicazioni sulle causa della morte sono attese dall'autopsia che dovrebbe essere disposta entro oggi. Dall'attività investigativa, condotta dalla squadra mobile di Perugia e coordinata dal pubblico ministero Manuela Comodi, è emerso che l'abitazione era in affitto a un leccese di 52 anni, A.C., risultato nulla facente e accusato di avere messo a disposizione del transessuale una parte dell'appartamento, dove questo ultimo si recava quando doveva ricevere i clienti. Secondo quanto riferito stamani in una conferenza stampa dagli investigatori, il cinquantaduenne, in cambio del bilocale, avrebbe preteso dal trans la metà del guadagno, una cinquantina di euro per ogni prestazione. Per dividere la parte della casa dove venivano accolti i clienti dal resto dell'abitazione era stato creato una sorta di separé e, in molto casi, il leccese sarebbe rimasto in casa quando il transessuale si prostituiva. Condividi