Settantamila adesioni in poco più di due giorni. Il gruppo Facebook No Lega Nord Day, anche ma non esclusivamente in relazione ai fatti di Rosarno, ha promosso per sabato prossimo una iniziativa senza precedenti: NO.R.D. No Racisme day.
No Razzismo No Omofobia No Xenofobia, incontrando un travolgente successo. Chi sono i promotori? Gente comune: io, giornalista disoccupato, una cameriera, un professore, impiegati, operai e 15mila affezionati frequentatori del gruppo facebookiano "No Lega Nord Day", lo zoccolo duro della militanza antirazzista.
Un nome che non nasconde certo un intento apertamente ostile alla politica sostenuta dalla Lega Nord e dal governo in tema di immigrazione. Ma non c'è solo questo. Va detto infatti che le opinioni, le prese di posizione, le idee che hanno scatenato questo piccolo ma significativo putiferio non hanno niente di virtuale. Basta leggere blog e bacheche del gruppo per rendersene conto.
Insomma quella del No.R.D. è la prima manifestazione virtuale di massa contro il razzismo nata da una autentica rivolta morale di decine e decine di migliaia di persone comuni ad una deriva xenofoba e all'assuefazione allo sfruttamento indiscriminato degli immigrati. E' un'onda che da tre giorni cresce al ritmo di 20mila adesioni ogni 24 ore. Guidone Poetico, Antonella Comignoli, Camillo e gli altri più o meno giovani animatori del gruppo, come migliaia di sconosciuti trasformatisi in attivisti di questo nuovo movimento per i diritti, hanno le idee chiare: il 6 marzo andiamo in piazza, a Milano. Le parole d'ordine della manifestazione virtuale di sabato e di quella del sei marzo sono le stesse: "Diverso...perché? Straniero... dove? Altro... quando?".
«Sulle pagine di Internet chiunque oggi può cogliere quanta esasperazione ci sia - spiega Diegone - per i deliri razzisti e xenofobi che vengono continuamente propinati all'opinione pubblica. Non è più possibile tacere di fronte a quanto questa moderna ondata di destra razzista e xenofoba mette in campo». «Tutti hanno capito ormai - aggiunge Camillo, giovane operaio lombardo - quali possono essere le conseguenze come dimostrano i fatti di Rosario».
Tra i miei compagni in questo viaggio c'è Antonella, mamma, cameriera stagionale, che vive in un piccolo paesino in provincia di Brescia: «Al mio paese non posso esporre liberamente le mie idee politiche perché rischierei di non lavorare più. Perché i leghisti sono riusciti anche a far passare un comunista come una persona senza scrupoli, senza valori, da emarginare e da non frequentare. Facebook mi ha ridato vita!». Insomma la strada che porta la gente in piazza passa per Facebook. Tacere ormai è acconsentire a uno stato di cose vergognoso fatto di bidonville, di fame di paura e di miseria. Un degrado e uno sfruttamento diffusi da nord a sud e indegni di un paese civile.
E' bastato dirlo ed è partita una mobilitazione straordinaria per un'area estremamente vasta di cittadini. Nel dibatto permanentemente aperti da "No Lega Nord Day" gli interventi sono ormai migliaia ogni giorno e si intuisce la commistione tra diverse aree politiche ed ideologiche, persino religiose. Quello che emerge è la diffusa volontà di cercare e trovare un terreno comune di progresso per la nostra società. Questa, in fondo, semplice iniziativa "virtuale", ma fatta con idee autentiche e forti, credo sia la miglior prova che la politica della gente comune ha ormai superato lo stadio che impantana la politica italiana. Leggo ogni giorno centinaia di interventi di gente del sud, del nord, di immigrati, di comunisti, cattolici, musulmani, persino ex elettori di Forza Italia, che si confrontano scoprendo di avere un comune obiettivo: trasformare la società in un mondo meno ingiusto utilizzando la ricchezza delle proprie differenze come leva per scardinare la mentalità della divisione e dell'arroganza che sta avvelenando il Paese.
Una battaglia di civiltà per il progresso umano e l'affermazione dei diritti. In pratica una battaglia per affermare la Costituzione e la carta dei Diritti dell' Uomo perchè ormai su questo si misura la fondamentale differenza fra progresso la conservazione.
Ci vediamo in rete.
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