PERUGIA - Gli interventi preventivi realizzati dal Comune di Deruta, in collaborazione con la Regione su un’area artigianale a rischio idrogeologico, dimostrano che si possono mettere in sicurezza territori altrimenti soggetti ad esondazione con relativi danni.
Ad evidenziarlo è Ada Girolamini, consigliere regionale (Uniti nell’livo - Sdi) in una interrogazione alla Giunta sulle iniziative da
intraprendere per evitare le conseguenze disastrose che piogge abbondanti, sempre più frequenti perché dovute ai cambiamenti climatici, provocheranno sul suolo umbro e per risarcire i danni provocati.
Dopo aver ricordato che all’intervento di Deruta si deve contrappone quello non realizzatO a Pretola di Perugia, dove il campo sportivo ha subito gli stessi danni di qualche anno fa, Girolamini sottolinea il peso socio-economico dei costi provocati dalla non attuazione di strategie per prevenire gli effetti dei cambiamenti climatici, evidenziati da più autorità come l’Apat (Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i sevizi tecnici e del Cmcc (Centro euro mediterraneo per i cambiamenti climatici).
Poiché l’Umbria si colloca ai primi posti fra le regioni italiane per i rischi di alluvioni, dovuti a fragilità morfologica del territorio, urbanizzazione diffusa, abbandono delle campagne e dei territori montani, la Girolamini chiede di attivare subito gli strumenti previsti dalla cosiddetta Legge Sarno (la numero 267 del 1998) che obbliga la protezione idrogeologica imponendo alle autorità responsabili dei bacini idrici di identificare le zone a rischio e di redigere piani di prevenzione con regolamento specifico per eseguire interventi mirati di messa in sicurezza.
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