PERUGIA - “L’esondazione del fiume Tevere, avvenuta nella notte tra il 5 e 6 gennaio, ha mostrato chiaramente lo stato d’incuria in cui versano molti corsi d’acqua della nostra regione. E’ urgente trovare i fondi per avviare al più presto le necessarie opere di manutenzione e ripristino dei danni causati”.
A sollevare il problema è Oliviero Dottorini, capogruppo dell’Italia dei valori in Consiglio regionale che invita la Regione Umbria a richiedere lo stato di calamità naturale per ottenere l’intervento finanziario dei Ministeri dell’Ambiente e dell’Interno, in seguito alla alluvione che ha provocato allagamenti, frane, smottamenti, auto travolte e persino persone salvate con i gommoni dai Vigili del fuoco.
“Fortunatamente – continua l’esponente dell’Italia dei valori – il pronto intervento delle autorità preposte a gestire l’emergenza ha evitato che i danni subiti fossero più gravi. Questo però non cancella il problema di fondo. I nostri fiumi hanno bisogno di una efficace e corretta manutenzione. I letti dei fiumi vanno liberati dai rami e dagli arbusti che ostruiscono il corretto deflusso dell’acqua. Anche le difese naturali degli argini andrebbero ripristinate. Insomma, serve una costosa opera di bonifica sia dei corsi d’acqua che degli argini”.
“Non si tratta di casi isolati – aggiunge il presidente della prima Commissione a Palazzo Cesaroni – ma di un problema diffuso, come dimostra il fatto che se i punti più critici sono stati localizzati nei centri di Ponte Felcino, La Bruna, Pontenuovo di Torgiano e Ponte Pattoli, notevoli disagi si sono verificati anche a Gubbio, Castiglione del Lago, Piegaro e Tavernelle”.
“Per questi motivi – conclude Dottorini – è assolutamente fondamentale mettere in campo azioni mirate al reperimento dei fondi necessari alla manutenzione dei fiumi e torrenti umbri. La Regione deve chiamare il governo a fare la sua parte chiedendo lo stato di calamità naturale, in seguito agli eventi disastrosi dovuti alle incessanti piogge dei giorni scorsi”.
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