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PERUGIA - E' stato ripristinato da oggi pomeriggio l'uso a scopo idropotabile delle acque dell'acquedotto pubblico nelle frazioni di La Bruna e Solfagnano-Parlesca: e' quanto dispone una ordinanza del sindaco di Perugia Wladimiro Boccali con cui si conferma anche il divieto d'uso a scopo idropotabile delle acque nella frazione di Sant'Orfeto fino al ripristino di condizioni di normalita' che dovranno essere accertate con successive analisi da parte degli enti pubblici. Oggi, infatti, l'Asl numero due - e' detto in una nota del Comune - ha reso noti i risultati delle analisi e dei controlli chimici e batteriologici svolti ieri sull'acqua dell' acquedotto pubblico in distribuzione presso le frazioni di La Bruna e Solfagnano- Parlesca che hanno dato esiti ''conformi''. Per quanto riguarda l'acquedotto pubblico in distribuzione presso la frazione di S.Orfeto, ''pur evidenziando un miglioramento della qualita' - si legge nella relazione dell'Asl - hanno confermato una situazione di non conformita'''. Nella frazione verranno quindi compiuti, come stabilisce l'ordinanza, ulteriori interventi di spurgo della rete idrica da parte della societa' Umbra Acque e l'approvvigionamento di Sant'Orfeto continuera' a essere garantito mediante autobotte. Sempre nel pomeriggio di oggi, l'Amministrazione comunale ha gia' provveduto a informare i residenti di Solfagnano-Parlesca e La Bruna sui risultati positivi delle analisi. Il divieto d'uso a scopo idropotabile delle acque dell'acquedotto pubblico nelle frazioni di La Bruna, Sant'Orfeto e Solfagnano - Parlesca era stato disposto lo scorso 8 gennaio dopo che Umbra Acque, gestore dell'acquedotto, aveva evidenziato ''un intorbidamento delle acque distribuite dall'acquedotto pubblico in quelle zone''. A causa delle ingenti piogge della settimana passata, le stazioni di sollevamento di Ascagnano e Passo dell'Acqua erano state temporaneamente chiuse e l'approvvigionamento dell'acquedotto pubblico nelle frazioni di La Bruna, Sant'Orfeto e Solfagnano - Parlesca era stato garantito tramite il serbatoio di Cordigliano. Tuttavia, la procedura di rifornimento delle acque, in senso inverso rispetto a quello normalmente fatto, aveva determinato un intorbidamento delle acque, rendendo necessaria l'attivazione di un servizio di approvvigionamento con autobotti''. Umbra Acque aveva anche provveduto ad attivare una idonea procedura per il lavaggio delle condotte. Cio' nonostante, l'Asl - e' detto ancora nella nota - aveva evidenziato che gli interventi non erano stati sufficienti al ripristino di una situazione di normalita' della distribuzione delle acque. Ieri i nuovi controlli dell'Asl e i risultati positivi per le due frazioni. Condividi